Un problema non indifferente riguardante WordPress, Twitter e Facebook, ma non solo, è dato dall’impossibilità da parte dell’utente di avere un riscontro sull’effettivo percorso dei click in ingresso. I metodi di tracciamento (in gergo tecnico conosciuti con la parola chiave TRACKING, ovvero tracciamento dei dati) utilizzati dalle varie piattaforme digitali sono differenti e non seguono un unico standard. Questo fa si che se ricevete ad esempio 50 click all’articolo su Twitter (e questo lo potete verificare in maniera molto semplice da Twitter stesso) ve ne ritrovate ad esempio solo 30 in WordPress.
Vi è mai capitato di analizzarlo? Provare per credere! Il motivo di tale differenza è dovuto al diverso metodo di conteggio effettuato (come confermato dagli ingegneri stessi). Stessa cosa accade per Facebook. Per gli editori risulta essere un bell’inghippo in quanto non si riesce a capire con assoluta precisione il numero di click ottenuti da un canale di informazione piuttosto che un altro. I bacini di raccolta degli utenti social come Facebook, Instagram, Twitter, Youtube potrebbero essere piuttosto difficili da analizzare a causa di questa importante differenza nell’algoritmo di conteggio. Ci troviamo a combattere con l’indeterminazione come quel povero Heisenberg.
Tale problematica determina un quesito: di chi mi fido? Come faccio a sapere che una piattaforma non pompi in eccesso o in difetto i click? Chi mi garantisce la correttezza dei dati raccolti? Come posso tutelarmi? Non posso avere un riscontro tramite confronto indiretto. Se invece le piattaforme utilizzassero lo stesso metodo avrei la possibilità di verificare empiricamente se vi siano differenze o meno e segnalarle alle autorità competenti. Secondo il mio parere questo è un grave problema di trasparenza nel mondo del Web che andrebbe quanto prima risolto poiché avvantaggia le piattaforme a discapito della trasparenza nei confronti di autori/editori. L’Europa cosa ne pensa?
Approfondimento: Statistiche di WordPress.com