Cosa sono i metadati (in inglese metadata)?
Un metadato (dal greco μετὰ “oltre, dopo, per mezzo” e dal latino datum “informazione” – plurale: data), letteralmente “(dato) per mezzo di un (altro) dato”, è un’informazione che descrive un insieme di dati.
Metadati nelle immagini
Per quanto riguarda le immagini i metadati possono essere ad esempio:
- il nome del file
- il titolo
- la didascalia
- il creatore
- il copyright dello scatto
- la risoluzione dell’immagine
- la valutazione dello scatto
- ora di acquisizione
- data di acquisizione
- modello di fotocamera
- tipologia di obiettivo utilizzato
- lo spazio di colori utilizzato
- le parole chiave associate
- la localizzazione geografica dello scatto
Quasi tutte le fotocamere digitali aggiungono alcune informazioni di base al file immagine, come: altezza, larghezza, formato file e ora in cui è stata scattata la foto. Oltre a quelle di base possiamo aggiungere molti altri campi che aiutano a semplificare il flusso di lavoro e ad organizzare i file. L’obiettivo dei metadati è quindi quello di aggiungere preziose informazioni al dato in modo tale da renderlo completo.
Come vedere i metadati di una immagine in Windows
Vedere i metadati di una immagine è molto semplice. Cliccate con il pulsante destro del mouse sull’immagine che volete analizzare e andate su dettagli. Bene vi verranno mostrati i metadati classificati per proprietà e valore.
Perché è importante inserire i metadati quando si pubblicano le foto nel web?
Con le nuove norme riguardanti il diritto d’autore i big delle comunicazioni stanno cercando di porre rimedio alla proprietà dei dati. In particolare Google ha annunciato di inserire nelle immagini mostrate nel motore di ricerca il nome di chi scatta la foto e chi ne detiene i diritti, quando questi sono presenti sotto forma di metadati. Per questo motivo dovresti aggiungere i metadati a tutte le immagini (di cui sei proprietario) che pubblichi nel web al fine di rivendicarne la proprietà e il diritto d’autore. N.B. Facebook, per ora, elimina i metadati quando si pubblicano le foto nei social (cosa abbastanza ingiusta spacciata per protezione della privacy). I metadati sono visti positivamente anche dalla SEO in quanto migliorando la completezza aumentano la probabilità di essere mostrati durante le ricerche mirate. Se qualcuno ti ruba lo scatto e lo spaccia per una sua produzione, grazie ai metadata potrai dimostrare di essere tu il legittimo proprietario avendo a disposizione anche data e ora della creazione. Inoltre quando si vuole creare un’articolo perfetto (per un blog, un editore o una testata giornalistica) i metadata sono uno degli elementi da tenere assolutamente in considerazione. Se volete essere content creator (creatori di contenuti) dovete imparare prima a crearli e poi a proteggerli dallo sciacallaggio online.
La novità riguardante i metadata che verrà introdotta da Google è frutto di una collaborazione con il Cepic, consorzio dell’industria fotografica, e con l’International Press Telecommunications Council, consorzio internazionale che riunisce una cinquantina di agenzie di stampa e aziende editoriali tra cui Ansa, Reuters, Ap e Afp.
Come scrivere l’articolo perfetto grazie anche ai metadati?
L’articolo perfetto richiede tempo per essere progettato/realizzato in quanto si basa su una serie di regole da rispettare. Ne espongo alcune che ho imparato nel tempo:
- interesse dell’argomento trattato al momento della scrittura (e in un intervallo temporale abbastanza ampio)
- ortografia, sintassi e punteggiatura corrette
- utilizzo di espressioni comprensibili
- utilizzo di immagini con un ottimo rapporto qualità/dimensioni
- utilizzo di immagini originali (Google si accorge se copiate) con metadati
- utilizzo di opportuni tag html che rispettano lo stato dell’arte descritto dalle regole del web
- velocità di caricamento della pagina
- disponibilità della pagina amp (per mobile)
- indicizzazione nei motori di ricerca
- coerenza con i contenuti trattati
- professionalità mostrata nel tempo e brand awareness
- costanza nella produzione dei contenuti
- capacità di raccogliere vecchi e nuovi lettori dai social network
- evitare l’eccesso di pubblicità e pop up
- internazionalizzare il contenuto (introducendo ad esempio un traduttore automatico)
- dare alla gente ciò che la gente cerca ma che non è stato abbondantemente trattato da altri
- fare ricerche di parole chiavi utilizzando strumenti come Google Trends
- pubblicizzare il contenuto online con campagne pubblicitarie
- non eccedere con l’utilizzo di link interni o esterni nell’articolo (2 già sono quasi troppi)
- utilizza la giusta formattazione di testo nei paragrafi e nei titoli
- non eccedere con lo spam di condivisione nei propri profili social: l’eccesso storpia
- ridurre il bounce rate e aumentare il tempo di permanenza nel proprio sito da parte dell’utente
- aumentare il link building per ottenere link in ingresso al vostro sito da parte di altri siti con un rank migliore del vostro
- utilizzare gli strumenti di analisi dei webmaster per tenere sotto controllo cosa succede sul vostro sito
- rispettare le politiche dei motori di ricerca senza fare i furbi (non si acquistano i backlink!)
- evitare troppi javascript che richiedono tempi di caricamento maggiori
- rispettare le regole del W3C
- testare la velocità del sito con gli appositi tool online
- siate originali, onesti e puntate sulla qualità: richiederà molto tempo ma nel lungo periodo vedrete che la scelta sarà vincente. Meglio meno contenuti ma di qualità che tanti contenuti ma di poco valore. Dosate bene questi aspetti in quanto verranno apprezzati non solo dagli utenti ma anche dai boot che governano il web. L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante e la qualità di un tuo articolo verrà giudicata anche da algoritmi software sempre più competitivi. Inoltre il web è sempre più popolato da utenti e informazioni, sei in grado di competere? Quali sono i tuoi punti di forza? Quali sono i tuoi punti deboli?
Software per gestire i metadati
Per gestire i metadati possiamo utilizzare appositi software proprietari come Adobe Photoshop Lightroom. Come utilizzare il programma esula dallo scopo dell’articolo.
Lo standard XMP
Le informazioni dei metadati vengono memorizzate, in questo caso, mediante lo standard XMP (Extensible Metadata Platform), su cui si basano Adobe Bridge, Adobe Illustrator, Adobe InDesign e Adobe Photoshop. Le regolazioni apportate alle immagini con Photoshop Camera Raw vengono memorizzate come metadati XMP. Lo standard XMP si basa sul formato XML e, nella maggior parte dei casi, i metadati vengono memorizzati nel file. Se non è possibile memorizzare le informazioni nel file, i metadati XMP vengono memorizzati in un file distinto definito file collaterale. XMP facilita lo scambio di metadati tra le applicazioni Adobe nei flussi di lavoro editoriali. Ad esempio, potete salvare i metadati di un file come modello e importarli in altri file.
I metadati memorizzati in altri formati, ad esempio EXIF, IPTC (IIM), GPS e TIFF, vengono sincronizzati e descritti con lo standard XMP in modo da poter essere visualizzati e gestiti più facilmente. La piattaforma XMP viene utilizzata anche da altre applicazioni e funzioni per comunicare e memorizzare informazioni quali i commenti sulle versioni, che è possibile ricercare con Adobe Bridge. Nella maggior parte dei casi, i metadati rimangono associati al file anche se il formato del file cambia (ad esempio, da PSD a JPG). I metadati vengono conservati anche quando i file vengono inseriti in un documento o in un progetto Adobe.
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