Un pulviscolo casuale nell’aria ondeggiava spensierato, spostato dall’assenza o meglio essenza impercettibile della brezza. I miei occhi vagavano altrove, attratti dalla luna giallastra incredibilmente vicina al monte, come se fosse sbocciato un inconsapevole amore tra cielo e terra, sempre separato ed oltraggiato dall’impenetrabile orizzonte.
E all’improvviso, la concentrazione scomparve, il guardo fu destato da una delicatezza, purezza e profondità di un mero insignificante pulviscolo vagheggiante; così leggero ma così complesso, pensai osservando l’intricarsi dell’oggetto su se stesso. Stava a fatica sul palmo della mia mano, sempre pronto a fuggire nell’aria per riguadagnarsi la libertà.
E così l’impercettibile ebbe un peso sul mio pensiero. Sulla casualità, sull’amore, sui sensi. Su quanto significante possa essere anche un minuscolo pulviscolo trasportato dal vento. Tutto merita rispetto, perchè tutto creato per incastrarsi nel puzzle della vita ~ di Michele Paoletti
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