Queste donne tentatrici,
si fanno avanti tra i nemici,
ti puntano negli occhi,
fino a quando non trabocchi,
ti prendono il cuore con le mani,
come monaci tibetani.
Pungono fredde i tuoi sentimenti,
e ti accendono i fari spenti,
fingono,giocano,
si divertono sghignazzando,
mentre il cuore al tuo interno
si sta lacerando.
È la triste ruota dell’amore,
ci si innamora di chi ci spezza il cuore.
Non c’e’ nulla di razionale,
è una legge universale.
Devo essere sincero,
annego nel pensiero,
dei valori primordiali,
profondi sensi,
naturali:
il bacio,l’abbraccio,il bisbiglio all’orecchio,
il battito del cuore petto contro petto.
Il difetto è nel parlare,
il diniego del silenzio,
perchè le parole più
felici,
sono quelle che non dici,
e l’amore primordiale
è in silenzio ad ascoltare.
(di Michele Paoletti)
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poesie
Il Circo
Sento i barriti,
battiti impazzi,
queste urla di dolore,
nelle gabbie fan clamore,
bestie deboli e indifese,
urla,colpi e molte offese,
non portateci bambini,
sono esseri meschini.
(Il Circo,M.P.)
Piovono le bombe del primo maggio
Mentre controlli il tempo del primo maggio,
in Siria periscono con indomito coraggio.
Tutte queste bombe che piovono dal cielo,
sono l’orrore più crudele del mondo intero.
Siamo colpevoli,siamo assassini,
siamo “false persone per bene”,travestite da AGUZZINI.
Che colpa ne hanno tutti questi bambini??
Perchè questo oltraggio??
Sento il rumore delle bombe,
della mancanza di coraggio.
Sento dentro di me le bombe del primo maggio.
(PAUSA)
(Citando il 5 maggio)
Fu vera gloria?
Ai posteri l’ardua sentenza:nui
chiniam la fronte al Massimo
fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
Quando cala la notte
Quando cala la notte,si accendono le luci,
il buio si fa spazio tra la luna e le stelle,
in lontananza si intravede una catena luminosa,
ma in alto sempre lei,imponente e maestosa.
Si erge la CHIESA.
L’architettura,l’arte,la poesia e i valori
si fondono insieme con gioie e dolori.
Tutto è in alto,traslato dall’IO
per ridurre le distanze
tra l’oblio e Dio.
(Michele Paoletti)
L’8 marzo poesia
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Mi sovvien qualche ricordo,della fanciulla età,
quando lo spavaldello di turno si alzava l’8 marzo
ad acquistar mazzetti di mimose,
per le gioveni donzelle.
Nella classe lesto entrava,
col petto in fuori e il sorrisetto di se sicuro,
distribuiva quel fiore giallo con fare prematuro.
I sorrisetti si sprecavan,ma comunque non gliela davan
(Poesia di Michele Paoletti)