Gravel Marche – I tour della regione centro-sud sono suggeriti dalla Community di Gravel Marche per un cicloturismo ecosostenibile. Gravel Marche non è un percorso, non è un evento ma una Community che condivide i tracciati su Strava e su Komoot e che vuole costruire una rete di percorsi gravel nelle Marche. Insomma, se si è in vacanza nel Coneroo dintorni e si vuole fare una bella pedalata gravel c’è tanto da cui trarre ispirazione. Inoltre, un numero sempre maggiore di ciclovie stanno nascendo nel territorio.
Tour Komoot di Gravel Marche
Con Komootpuoi esplorare la natura con semplicità, ovunque tu decida di andare. Dalle avventure scelte tra le migliori guide outdoor ai percorsi pronti all’uso nella regione, filtrabili per distanza, difficoltà e collegamenti con i trasporti pubblici, Komootti aiuta a trovare l’avventura perfetta.
Modifica a piacere l’itinerario per includere tutto ciò che desideri esplorare e consulta le informazioni sulla tipologia di strada per prepararti al terreno che incontrerai. Dal mare alle montagne, dal bosco al borgo, dalla pianura alla collina.
Con Gravel Marche puoi scoprire nuovi percorsi e nuove avventure da assaporare in sella alla tua bici. Tra i 10 grandi viaggi con bici gravel da fare in Italia ci sono anche quelli suggeriti da Gravel Marche come riportato da Sportoutdoor24.
Gravel Marche in numeri
Gravel Marche ha raggiunto oltre 550 follower su Komoot diventando uno dei profili più visitati della Regione Marche. I tour sono cicloturistici e non di gravel puro. Attraversano i posti più interessanti da esplorare con le due ruote per coloro che amano la natura ma anche la storia, la scoperta senza fretta. Gravel Marche è una filosofia oltre ad essere una community di appassionati del genere.
C’è un grande divario tra nord e centro-sud per quanto riguarda sia il numero di eventi gravel sia la diffusione. Il nord primeggia, nel centro si sta diffondendo mentre al sud ancora siamo parecchio indietro. Poi in questo ambito funzione che finché non è monetizzabile non interessa a nessuno, poi però quando iniziano a girare i soldi ci si buttano in tanti a capofitto.
E così il denaro sovrasta l’etica e la morale del ciclismo gravel che è tutt’altro: non è competizione ma condivisione, non è velocità ma lentezza, non è la bici più costosa e bella ma il panorama, non è l’astio ma il saluto quando ci si incontra. La cultura gravel è diversa e commercializzarla in maniera massiva può essere un pericolo per la filosofia stessa.
Il futuro è gravel
Dal 2018 il gravel è sulla bocca di tutti gli appassionati di ciclismo nel bel paese, ed è spesso motivo di discussione. Per alcuni la gravel bike è l’ibridoper eccellenza, il simbolo a due ruote di libertà. Per i puristi stradisti invece è un mezzo inutile dalle prestazioni mediocri su strada e fuoristrada. Ma negli ultimi anni molti di loro si sono ricreduti passando al “lato oscuro” del gravel.
Oltre 300 tra bike tour ed escursioni da fare nelle Marche, perché gravel è una filosofia, dello stare all’aria aperta, dell’esplorare il territorio. Gravel Marche rappresenta lo spirito gravel, l’essenza del rispetto per l’ambiente e della convivenza con madre natura.
Ferrovia Porto San Giorgio-Amandola: il tracciato – Un ottimo lavoro di squadra ha permesso la ricostruzione del tratto ferroviario Porto San Giorgio-Amandola in forma digitalizzata e condivisa. Ci troviamo nella Regione Marche, zona sud vicino alla costa adriatica. Prima dello sviluppo del trasporto su gomma vi era una ferrovia che collegava il mare con i monti, ovvero la città marinara di Porto San Giorgio con quella montana di Amandola. Poi nel 1956 venne dismessa.
Ferrovia Porto San Giorgio-Amandola – La linea ferroviaria dismessa
La linea, della lunghezza di 56,92 km, era a scartamento ridotto da 950 mm, armata con rotaie da 21 kg/m su traversine di rovere, e, all’attivazione, con trazione a vapore; vi erano utilizzate delle locomotive Mallet di costruzione Borsig. A partire dal 1928 venne convertita a trazione elettrica a corrente continua alla tensione di 2.600 volt a cura del Tecnomasio Italiano Brown Boveri [1].
Il primo treno la percorse nel 1908 mentre l’ultima corsa venne fatta nel 1956 e prima di essere totalmente smantellata. Oggi rimangono solamente le stazioni tutelate dai Beni Culturali, molte delle quali sono state o si stanno ristrutturando. Il sogno è quello di realizzare una metrotranvia di cui parleremo sotto.
L’ingegner Ernesto Besenzanica: il progettista
Ernesto Besenzanica
Ernesto Besenzanica (Milano, 1864 – Milano, 1940) è stato un imprenditore e ingegnere italiano, particolarmente noto per aver prima progettato e poi costruito, con società di cui era socio e dirigente, numerose ferrovie sia in Italia che in Europa.
Nel 1903 l’ingegnere Ernesto Besenzanica rielaborò il progetto della Ferrovia Porto San Giorgio-Amandola, adeguandolo alle innovazioni tecnologiche del tempo e iniziandone i lavori di costruzione nel 1905: la linea venne inaugurata il 14 dicembre 1908, mentre la diramazione per Fermo venne aperta nell’estate dell’anno successivo.
Nel 1905 fu incaricato del progetto della Ferrovia Sangritana che realizzò una volta ottenuta la concessione ministeriale come titolare della Società Anonima per le Ferrovie Adriatico Appennino (FAA) nel 1909; la linea entrò in esercizio nel 1915 nella sua interezza; il suo tracciato collegava, per un totale di 148 chilometri, Marina San Vito (frazione di San Vito Chietino) a Castel di Sangro.
A piazzale Flaminio ove è ubicata la stazione da dove partono ed arrivano quotidianamente migliaia di viaggiatori, è possibile scorgere, entrando, sull’atrio della stazione, una statua di travertino bianco, essa raffigura l’ingegnare Ernesto Besenzanica, il principale ideatore e realizzatore di questa ferrovia, colui che prevedendo lo sviluppo di Roma, progettò in galleria la prima parte del tracciato urbano. La statua ha per sfondo una lastra con rappresentato l’intero tracciato della ferrovia con gli stemmi di Roma, Civita Castellana, Viterbo.
Viene proposta da associazioni locali una greenway che connetta Porto San Giorgio ad Amandola recuperando ove possibile ed opportuno il tracciato dell’antica Ferrovia, con una via di trasporto su rotaia connessa alla viabilità ordinaria e ciclabile (in corso di progettazione) in modo da costituire la spina dorsale di un sistema provinciale di mobilità sostenibile.
I mezzi e le fermate dovranno infatti consentire l’uso intermodale, consentendo il trasporto di bici e coordinandosi con i servizi su strada, anche on demand, verso le diramazioni del percorso (periferie di P.S. Giorgio e Fermo, borghi collinari, siti di interesse culturale).
La Metrotranvia potrà servire molteplici bisogni ed utenti, modulando la sua configurazione su tratti con diverse caratteristiche socio-demografiche: P.S.Giorgio-Campiglione; Campiglione-Servigliano; Servigliano-Amandola. Sarà possibile realizzarne la costruzione per stralci.
Un’alta frequenza dei viaggi, specie nelle zone a più forte densità abitativa e di servizi, dovrà consentire di attrarre flussi di mobilità pendolare per l’accesso ai luoghi di lavoro, studio e ai servizi (si pensi in particolare al nuovo ospedale) con evidenti vantaggi in termini di riduzione dell’inquinamento chimico ed acustico e del rischio di incidenti sulla già congestionata Faleriense. L’infrastruttura si presenta come un forte attrattore di flussi turistici, sempre più orientati all’attraversamento sostenibile e consapevole del territorio. Può essere inoltre un fattore decisivo per il ripopolamento e rilancio delle aree interne, anche per la creazione di indotto turistico e commerciale lungo il percorso. Sull’asse in questione insistono infatti moltissimi siti di interesse culturale e naturalistico.
I benefici
I benefici e l’utenza attesa vanno valutati non limitandosi alla domanda attuale, ma includendo quella generata nel lungo termine, tenendo conto di obiettivi generali ragionevolmente attesi, quali l’aumento delle presenze turistiche e della popolazione delle zone interne, e il declino dell’auto privata conseguente a nuovi stili di vita e mobilità. L’evoluzione tecnologica in corso, il rapido avvento della trazione elettrica e quello prospettico dell’idrogeno consentono di ipotizzare notevoli risparmi rispetto alla modalità ferroviaria tradizionale.
Per agevolare e rendere più efficace lo studio di fattibilità sono a disposizione dati e studi provenienti da iniziative analoghe già realizzati (la ferrovia Trento-Malè e quella Merano-Malles, la Genova- Casella, la Foggia-Lucera, la Brescia-Edolo). La nostra iniziativa si inserisce inoltre in un quadro di rilancio delle ferrovie locali promosso dall’ Unione Europea, il PNRR, le Comunità locali e la Regione.
L’accelerazione del percorso verso la transizione ecologica, a livello nazionale ed europeo, non può trovare le Marche ed il Fermano impreparati. Investimenti importanti come questo hanno bisogno di tempi lunghi per la progettazione esecutiva e il reperimento di risorse, la cui disponibilità potrebbe venir meno in caso di inerzia. Occorre scongiurare il rischio di una rapida “saturazione nefasta” del territorio, cioè che nei prossimi si investa, per inerzia culturale ed abitudine, solo in nuove strade, aggravando il carico ambientale, degradando il territorio e diminuendone l’attrattività.
La ferrovia Porto San Giorgio-Amandola non si dimentica: diventa meta cicloturistica
Una ferrovia scomparsa da oltre mezzo secolo è diventata oggi una meta cicloturistica mare-monti da percorrere per riscoprire la bellezza della natura. Un progetto di rivalutazione del territorio budget free su idea promossa da appassionati, cittadini, privati, associazioni ed enti locali.
È stato possibile ricostruire un pezzo importante della storia per mezzo di piattaforme condivise come Google My Maps e Komoot. Un contributo prezioso è stato ricavato dal sito ferrovieabbandonate.it, dalla pagina dell’enciclopedia libera Wikipedia e dai singoli cittadini insieme alle associazioni locali.
Il tracciato della ferrovia Porto San Giorgio-Amandola
Riceviamo e ringraziamo la Community di Gravel Marche e gli autori che hanno contribuito alla sua realizzazione. Nella mappa sono raffigurate le stazioni, il percorso ed i punti di interesse.
Il tracciato realizzato è il più fedelmente possibile all’originale, ma essendo principalmente su strada, prossimamente ci dicono gli autori con cui spesso ci confrontiamo digitalmente per via delle tematiche affini, ne verrà realizzato un altro con strade secondarie per gli amanti dell’avventura e dell’off-road. Se credi nel progetto e vuoi condividerlo i cicloturisti te ne saranno grati!
Il cicloturismo a Fermo, una città situata nella regione Marche dell’Italia centrale, offre diverse opportunità interessanti per gli amanti delle due ruote. Fermo è immersa in un paesaggio collinare e offre sia percorsi ciclabili sulla costa che itinerari più impegnativi nell’entroterra.
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rematori onorari
Maria Pia CastelliWine – Un tour turistico nelle vie del vino alla scoperta dei vigneti, boschi e strade bianche. L’MPC Wine Tour permette di connettere alle due ruote il sapore della campagna, dei mesi autunnali e dell’inizio invernale. I colori si tingono di arancione, le foglie cadono, la natura cambia volto e la si assapora nel suo lento mutamento.
Movimento Turismo del Vino nelle Marche
A fare da cornice lacittà di Monte Urano che si erge dall’alto del colle e guarda verso il duomo di Fermo, la città di Sant’Elpidio a Mare, Torre San Patrizio e l’intera vallata.
L’uva nel territorio può muovere un nuovo Movimento Turismo del Vino nelle Marche diffuso, in grado di attrarre sempre più esperti, appassionati del settore ma anche curiosi che vogliono trascorrere una giornata diversa tra vigneti e calici con assaggi di prodotti locali. Il territorio marchigiano ha bisogno di puntare sulla destagionalizzazione in grado di offrire una maggiore potenzialità attrattiva agli occhi dei turisti anche stranieri che vogliono visitare i nostri splendidi borghi immersi tra le dolci colline della Provincia di Fermo.
Maria Pia Castelli
L’Azienda Agricola “Maria Pia Castelli” propone vini pregiati prodotti artigianalmente, con uve selezionate e con i migliori strumenti, in un perfetto connubio tra tradizione e innovazione. L’azienda nasce nel 1999 dalla passione e dalle mani esperte del padre di Maria Pia, Erasmo Castelli, con il preciso intento di produrre vini di alta qualità.
Da allora l’azienda, guidata da Maria Pia Castelli e dal marito Enrico Bartoletti, ha saputo raggiungere nel giro di pochi anni altissimi standard qualitativi, affermandosi nel mercato nazionale e internazionale come una delle proposte più interessanti nel panorama dei vini del piceno. Un tradizione familiare che stanno tramandando nelle generazioni.
I vini di Maria Pia Castelli
I vini prodotti da Maria Pia Castelli sono Lorano, Erasmo Castelli, Sant’Isidoro, Stella Flora.
I giorni della Merla da Maria Pia Castelli
Ogni anno nei cosiddetti “Giorni della merla”, l’AZIENDA AGRICOLA MARIA PIA CASTELLI apre le porte per la vendita di vino sfuso solo su prenotazione.
Marche Bike Wine Tour
Il bike tour è la dimostrazione di come si possa valorizzare un territorio conciliando insieme il settore vitivinicolo con quello cicloturistico attraverso lo sviluppo di movimento del turismo del vino nelle Marche. Un’opportunità di destagionalizzazione che è possibile grazie alle temperature sempre più miti.
Video realizzato durante il percorso della ciclovia adriatica registrato con la dashcam Drift Ghost XL montata sul posteriore. In particolare è stato registrato il tratto di Civitanova Marche. Il progetto di promozione del territorio in bici “Strade di Marca“, incollaborazione con Seremailragno.com e Gravel Marche,nasce perché crediamo fortemente nello sviluppo del turismo rurale ecosostenibile a piedi e sulle due ruote.
Consigliare, condividere e mostrare i tracciati per espandere la rete di conoscenza sulle due ruote dei posti più belli della Regione Marche con stradine spesso inesplorate immerse nella natura ma anche porti, borghi, abbazie, monasteri, boschi, fiumi, laghi e normali strade asfaltate. Effettuando il login ed accedendo nella sezione “Esplorazioni” del menu, troverete tutti i percorsi mappati sino ad oggi in una raccolta unica nel suo genere che è stata creata con duro impegno e dedizione per gli amanti dell’outdoor.
Strade di Marca – Il progetto di promozione del territorio in bici denominato “Strade di Marca” nasce per lo sviluppo del turismo rurale ecosostenibile a piedi e sulle due ruote. Consigliare, condividere e mostrare i tracciati per espandere la rete di conoscenza sulle due ruote dei posti più belli della Regione Marche con stradine spesso inesplorate immerse nella natura.
STRADE DI MARCA – Anello di Monte San Giusto, Mogliano, Petriolo, Abbadia di Fiastra, Corridonia, Montegranaro
Volevamo esplorare con un’uscita cicloturistica l’interno Maceratese nei suoi sali-scendi più emozionanti per portare avanti il progetto Strade di Marca, alla scoperta dei tesori nascosti delle Marche. Siamo così saliti sulla bici gravel pedalando sotto gli ultimi sprazzi del cielo estivo. Prima di partire però qualche goccia di Dry Lube della Mac-Off in modo da lubrificare per bene la catena, riducendo così attrito ed usura.
Settembre ed Ottobre sono i mesi migliori per le gravellate, perché il caldo ancora tiene bene ma non è soffocante come il periodo estivo e l’atmosfera diventa magica per via delle colline mutanti. Cambiano colore grazie agli alberi piangenti della loro folta chioma ingiallita. Il paesaggio si trasforma come nei quadri ad acquarelli di famosi pittori settecenteschi, in colori tendenti all’arancione (come fai a non amare questo splendido colore?). Le strade bianche ideali per le gravellate ed il terreno battuto diventano pane per i nostri denti e la fatica viene spazzata via dalla bellezza dell’atmosfera CO2 free.
Mogliano – I tesori nascosti delle Marche
Le strade di Mogliano permettono di assaporare al meglio le colline, il paese merita di essere visitato (questa volta abbiamo svoltato prima ma ce lo siamo ritrovati davanti come si vede nel video ed è magnifico per come è arroccato verso l’alto). In particolare una Chiesa completamente isolata ci ha lasciato a bocca aperta per la posizione immersa nella natura e per le dimensioni ridottissime. Parliamo della Chiesa della Madonna dei Prati.
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