E si è conclusa anche quest’anno la polentata al castello e la 1° edizione di Monte Urano in Musica.Una vetrina per il territorio sempre più a 360°,dalla cucina al trekking,dalla natura all’arte,dal dolce al salato,dai mercatini ai negozi,dalle attività agli stand,dall’amatoriale al professionista,dal singolo alla band,dal dj al ballerino,dal rap al blues,dal live alla radio,dalle nuove leve alle vecchie glorie. Le sempre più severe misure antiterrorismo e gli acciacchi del post sisma di certo non hanno fermato lo spirito monturanese e dal castello si è passati ai giardinetti. In questi casi il nemico più imprevedibile è rappresentato dalle condizioni metereologiche ma fortunatamente i raggi del sole hanno colorato la giornata mettendo in risalto i colori accesi del fogliame caduto e il soffice arrivo a terra, accompagnato dal sottofondo musicale,delle foglie più temerarie.L’aria artica fermata in extremis dalla potente barriera musicale.
Piazza della Libertà ore 15:30
L’organizzazione: impeccabile,tutto riuscito alla perfezione grazie alla cura nei minimi dettagli dell’Alveare Onlusche da mesi e mesi ha lavorato con passione e dedizione al fine di portare a termine l’evento. Una macchina perfetta dalla comunicazione agli sponsor,dai tecnici del suono a quelli delle luci, contornata da tutti i volontari(per fare i nomi ci vorrebbe una pagina intera) che hanno dedicato il loro tempo per un nobile obiettivo di nome solidarietà. La prima edizione è come la puntata pilota di un telefilm,serve per capire le potenzialità e l’interesse dell’opinione pubblica. Ora non resta che attendere la prima stagione perché Monte Urano è la nostra tv e voi siete i protagonisti 🙂
Siamo nella cripta duecentesca della Cattedrale dell’Assunta di Fermo aperta al pubblico solo due volte l’anno. Entrando, sulla destra troviamo la tela Sposalizio della Vergine di fine diciassettesimo secolo attribuita al pittore Ubaldo Ricci (1669 – 1732),per la distribuzione dei panneggi elaborati, dipinti con impasti corposi che non rinunciano ad effetti di trasparenza. Le architetture del fondo e il velario sulla destra, di forte sapore classico, si accompagnano a una parca di cherubini circonfusa da una trasparente raggiera. Sulla base delle informazioni di Trebbi e Filoni-Guerrieri, il Crocetti propone per questo notevole dipinto una cronologia prossima al 1698 che può essere accolta sebbene non si possa escludere una datazione più ampia che si estenda all’intero decennio precedente. Ubaldo Ricci è stato un esponente di una prolifica dinastia di artisti attivi a Fermo per quasi due secoli al servizio della piccola nobiltà locale e di committenti in prevalenza ecclesiastici. Figlio del pittore Alessandro, Ubaldo si formò a Roma dove ebbe modo di studiare le opere del Baccino, di Pietro da Cortona e Carlo Maratti. Tornato nella città di origine si pose a capo di una bottega molto attiva che gestì in stretta collaborazione con il fratello Natale,diffondendo tra Marche e Abruzzo una pittura eclettica e di facile impronta devozionale.