Carabinieri Forestali di Fermo – Segnaliamo animali uccisi con il fucile

Carabinieri Forestali di Fermo – Segnaliamo animali uccisi con il fucile
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In relazione ai colpi di fucile che vanno avanti da stamattina, dalle 8 circa (Domenica 31 Maggio) sopra all’Oasi tra Campiglione di Fermo e Monte Urano, durante il fermo caccia, in zona protetta con divieto di caccia riportiamo la testimonianza:

“Dopo 2 ore di colpi, il cui suono mi entrava in camera come all’epoca dell’invasione dei crucchi, sono uscito a controllare e ho visto due individui con fucile vicino ad una quercia, vestiti in mimetica, a terra almeno una quindicina di uccelli (sembravano tortore/piccioni ma non vorrei sbagliare; aggiungo che non li ho fissati per capire meglio poiché avrei fatto sospettare il mio interesse e di conseguenza sarei stato una minaccia). Al mio passaggio gli ho fatto perdere un gruppo di uccelli, ed uno di loro non sembra averla presa troppo bene. Ho tirato dritto indifferente senza fare domande (sai com’è, fare domande a due col fucile non mi sembra il caso). I colpi sparati saranno stati un centinaio almeno. Ho chiamato prima i carabinieri forestali di Fermo, poi Montegiorgio, che non rispondevano quindi direttamente il 113 che ha mandato una pattuglia della stazione di Monte Urano per il controllo. I carabinieri del comando centrale di Fermo mi hanno gentilmente richiamato riferendomi che non erano cacciatori bensì ispettori della polizia provinciale meglio definiti in gergo tecnico con APP (agenti polizia provinciale) che facevano abbattimenti per regolare la fauna”.
1) Sono amareggiato che l’uomo debba regolare la natura a modo suo.
2) Quando fate queste cose vicino le nostre case, senza avvisare e senza che le forze dell’ordine si parlino tra loro per esserne al corrente è inconcepibile. Deve scapparci il morto?
3) Chi dovrebbe avvisare di queste “pratiche medievali”?
Concludo qui con l’amaro in bocca.

Questo è quanto pubblicato su Facebook da un testimone oculare. Alla prima chiamata viene richiamato dai carabinieri della stazione provinciale di Fermo chiedendo se fosse sicuro che erano spari e di aver visto delle persone con i fucili in quanto poteva essere la pratica dei colpi utilizzati per sfollare gli uccelli dalla semina. Ha confermato di aver visto i due che sembravano cacciatori con tanti uccelli a terra. Lo scorso anno nello stesso periodo chiamò la polizia municipale di Fermo in quanto sentiva spari di fucile e gli dissero proprio che erano per spaventare gli uccelli dalla semina. Non se ne parla mai di queste pratiche, e rimangono nel limbo dell’ignoto.

Indagine
Localizzazione

Diversi anni fa (2014) nelle vicinanze abbiamo trovato una trappola con esca dei bracconieri, ecco il video registrato con il cellulare:

La trovammo sotto la quercia lato nord, la stessa pianta che potete vedere nel logo di Seremailragno.com. Dalle foto di quel giorno fu creata infatti l’immagine base che tutt’oggi è rimasta invariata. L’esca era una sorta di patata ripiena. La forestale non rispose, poi contattammo un amico che conosceva dei guardiacaccia volontari. Mandammo il video e ci riferì che secondo loro non era legale. La facemmo scattare. Il giorno dopo tornammo sul posto ma era sparita.

Mi scrive G.T. che ha letto il post:

Buongiorno, noi non ci conosciamo, ma in risposta al tuo post su i 2 tiratori, volevo dire che mi sembra cosa alquanto strano il fatto che si uccida gli animali per regolarne la quantità. Quando ci sono troppe lepri mettono la rete per catturarli e spostarli in altre zone. È vero che le lepri non volano ma se si crea un’oasi per ripopolare è assurdo che poi si uccidono perché sono troppi.
Tutto questo per dire che non mi risulta si usi questa pratica per regolamentarne il numero in una riserva anche perché gli uccelli non sono sempre nella stessa zona, si spostano da un territorio ad un altro. Poi i GUARDIA CACCIA (volontari) di Monte Urano sono bravi a fare le multe ai cani che escono dal recinto (CANI DI 8/10 KG ) perché pericolosi per la selvaggina, ma sorvolano su chi spara a lepri o fagiani e quant’altro dentro una riserva.
Saluti.

Ha ragione è strano, bisognerebbe fare chiarezza su queste situazioni che rimangono all’oscuro, senza trasparenza, senza voce. Io ho fatto quello che potevo fare e continuerò a farlo in nome della dell’ambiente, del rispetto, della natura e della sicurezza. L’importante è che rimanga nel rapporto dei carabinieri. Se nessuno parla niente cambia, certo che combattere il fucile con la penna non è facile. Bisognerebbe leggere le 1000 pagine del Piano Faunistico Venatorio 2020 varato dalla Regione Marche, dove si stabiliscono anche le modalità di abbattimento a seconda della specie in considerazione. Vedremo se e dove verranno pubblicati gli abbattimenti. Sta di fatto che nel sito della Provincia di Fermo sezione Polizia Provinciale (link) non vengono aggiornate da tempo le varie attività svolte.

Aggiornamento – Abbiamo cercato di approfondire la materia, capendo che la provinciale svolge il ruolo di guardiacaccia e può sparare secondo i metodi definiti se non possono essere messi in atto sistemi ecologici di cattura come definito dall’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per regolare la specie in esame. In base alla specie cambiano le modalità. Inoltre, si dovrebbe capire legislativamente la differenza tra area urbana e area rurale in quanto ci sono comportamenti differenti da tenere se ci si trova nell’una o nell’altra.
Abbiamo dato una letta veloce ai punti di interesse nel documento della Regione Marche. Questa segnalazione è comunque un passo in avanti per fare sentire la presenza del cittadino, ed è nel rapporto ufficiale dei carabinieri. Ogni sviluppo ulteriore verrà riportato e se ritenuto opportuno segnalato affinché rimanga come traccia indelebile online accessibile a tutti. L’operazione di monitoraggio prenderà il nome di Seremailragno e le ali della libertà. Ringraziamo l’arma dei Carabinieri per l’intervento.

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