La provincia di Fermo è una provincia italiana di circa 167.000 abitanti della regione Marche, istituita nel 30 giugno 2004 e divenuta operativa nel 2009. Si estende su una superficie di 862,77 km² e comprende 40 comuni. È delimitata a Nord, verso la provincia di Macerata, dall’alto corso del fiume Tenna, dall’Ete Morto e dall’ultimo tratto del fiume Chienti, e a Sud, verso la provincia di Ascoli Piceno, in massima parte dal fiume Aso.
Marca Fermana e la Provincia di Fermo
Marca Fermana è la denominazione storica di un’area geografica e culturale omogenea delle Marche (nell’Italia centrale) che oggi corrisponde per lo più alla provincia di Fermo. La Marca Fermana, come entità amministrativa, ebbe origine nel X secolo, e viene da molti riconosciuta come il nucleo primordiale dell’attuale regione Marche. L’antica genesi, il fascino e la varietà del paesaggio (fatto di mare, colline e montagne), il tramandarsi di costumi e di know-how artigianale, il patrimonio culturale, fanno di questa zona un mix unico di atmosfera e bellezza adatto al turismo più esigente.
Provincia di Fermo: il territorio
Il territorio della Marca Fermana era originariamente popolato dai Piceni, di cui si conservano poche tracce. Le prime evidenze storiche della città di Fermo, invece, risalgono al VIII-IX a.c., e sono di origine proto-etrusca. La creazione dell’entità amministrativa “Marca Fermana”, sottoposta alla giurisdizione di Fermo, è testimoniata da un documento di Ottone II, imperatore del Sacro Romano Impero, risalente al 983 d.c. L’area della Marca Fermana ottenne la cittadinanza romana grazie alla partecipazione di Fermo in diverse guerre a fianco dell’Urbe.
Il legame con Roma, il passaggio e l’invasione di varie popolazioni straniere e, non ultima, la forte presenza della Chiesa, hanno lasciato tracce evidenti negli stili architettonici delle cittadine, negli usi e costumi locali ed anche nella lingua dialettale a tutt’oggi molto in uso. Dalle vicissitudini storiche l’intera area della Marca ha ereditato un consistente patrimonio culturale, artistico ed architettonico.
Numerosissimi sono i palazzi e le chiese, spesso ben conservati, ricchi di dipinti, sculture e testi antichi di notevole valore. La conformazione del territorio, invece, ha influito sullo sviluppo dei paesi e sulla nascita e l’evoluzione di usi e costumi, spesso diversi tra loro in archi di distanza anche brevi.
Il capoluogo di Provincia
Fermo, capoluogo della provincia (circa 37.000 abitanti), è il punto di partenza ideale per esplorare l’entroterra. La città, ricca di storia e di cultura, è anche un importante centro agricolo, industriale e commerciale. Situata in cima a un colle che domina il mare, Fermo si sviluppa in una zona storica, più elevata, di origini medievali, e in una zona nuova.
Si contraddistinguono il Duomo, consacrato a Maria Assunta in cielo, il vicino Museo Diocesano, la magnifica Piazza del Popolo, e Palazzo dei Priori, odiernamente sede della Pinacoteca Civica e location di mostre permanenti e non. Di grande rilievo storico le Cisterne Romane, costruite per contenere le acque destinate all’approvvigionamento della cittadina ai tempi dell’impero. Da segnalare inoltre il Teatro dell’Aquila, uno dei più grandi e importanti delle Marche, Corso Cefalonia e Corso Cavour, che comprendono i palazzi più belli e prestigiosi della città.

Usi e costumi della Provincia di Fermo
Usi e costumi hanno preso forma nell’arco dei molti secoli di storia che contraddistinguono la Marca. La divisione della popolazione in cittadine di tipo feudale si legge ancora oggi attraverso le produzioni artigianali, le specificità enogastronomiche, la differenziazione dei dialetti, e le credenze popolari che sopravvivono nelle diverse sagre e ricostruzioni storiche dei paesi. L’economia della zona poggia prevalentemente sul turismo (con una fitta rete di ospitalità fatta di hotel, bed and breakfast, pizzerie, ristoranti, trattorie e servizi), sull’artigianato e sull’industria (prevalentemente della calzatura e dei cappelli) e sull’agricoltura, con una forte prevalenza, in tutti i settori, di piccole e medie imprese.
La qualità della vita è indubbiamente buona: la forte presenza di vegetazione, la diffusa presenza di prodotti tipici enogastronomici di alto livello, l’assenza di mega-centri industriali e la scarsa criminalità della zona, rendono il territorio della Marca Fermana un ottimo posto per vivere e una pregevole meta di viaggio per i turisti L’entroterra Fermano è costellato di agriturismi ove è possibile gustare i molti prodotti tipici della cucina marchigiana declinata secondo i canoni del posto. e di delizie enogastronomiche, paradiso dei palati ma anche degli escursionisti e degli appassionati di trekking, cicloturismo ed equitazione.
Clima e viabilità della Provincia di Fermo
Il clima, tipicamente temperato caldo mediterraneo, è generalmente mite ma anche assai variabile in funzione dell’altitudine. Il meteo a Fermo fa registrare una temperatura media a gennaio, il mese più freddo, di +5,2 °C, e ad agosto, il mese più caldo, di +23,5 °C. Le precipitazioni medie annue oltrepassano i 1.100 mm, sono mediamente distribuite in un arco di 98 giorni, e raggiungono il minimo relativo in estate, il picco massimo in autunno e un massimo secondario in primavera. Nell’entroterra e verso i monti le temperature medie scendono con escursioni giorno-notte anche di notevole rilevanza in tutte le stagioni.
L’arteria stradale principale da e per la Marca Fermana, è l’autostrada A14, che la percorre in direzione nord sud, con i tre caselli autostradali di Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio e Pedaso. La struttura prevalentemente collinare del territorio non ha permesso la costruzione di grandi vie automobilistiche, ma, allo stesso tempo, ha consentito la nascita di una fitta rete di percorsi stradali minori per il collegamento capillare tra i paesi.
Il territorio della Marca Fermana, in genere, richiede poco più di un’ora in direzione est-ovest e circa mezz’ora da nord a sud per essere raggiunto. In tarda primavera, il panorama dal mare verso i monti offre ai bagnanti sulla spiaggia la visione delle montagne ancora innevate, raggiungibili in auto o mezzi pubblici in poco più di un’ora.
Mappa dei Comuni della Provincia di Fermo – Regione Marche
Quali sono i comuni della Provincia di Fermo? Provincia di Fermo – Ecco i 40 Comuni
Altidona
Amandola
Belmonte Piceno
Campofilone
Falerone
Fermo
Francavilla D’Ete
Grottazzolina
Lapedona
Magliano Di Tenna
Massa Fermana
Monsampietro Morico
Montappone
Monte Giberto
Monte Rinaldo
Monte San Pietrangeli
Monte Urano
Monte Vidon Combatte
Montefalcone Appennino
Montefortino
Montegiorgio
Montegranaro
Monteleone Di Fermo
Montelparo
Monterubbiano
Montottone
Moresco
Ortezzano
Pedaso
Petritoli
Ponzano di Fermo
Porto San Giorgio
Porto Sant’Elpidio
Rapagnano
Sant’Elpidio A Mare
Santa Vittoria in Matenano
Servigliano
Smerillo
Torre San Patrizio
Monte Vidon Corrado
FAQ sulla Regione Marche
Comune più piccolo della Provincia di Fermo?
Per numero di abitanti Monte Rinaldo è il più piccolo della provincia con poco più di 300 unità.
Quali sono le 5 province delle Marche?
Le cinque province delle Marche sono:
- Ancona
- Ascoli Piceno
- Macerata
- Pesaro e Urbino
- Fermo
Qual’è la provincia più grande delle Marche?
La provincia più grande delle Marche è la provincia di Macerata.
Quanti sono i comuni della Regione Marche?
La Regione Marche è composta da un totale di 228 comuni.
Con Sassofeltrio e Montecopiolo sono nove i comuni passati dalla Regione Marche all’Emilia-Romagna. Il trasferimento dei sette Comuni della Alta Valmarecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello) era avvenuto nel 2009.
Qual’è la città più popolosa delle Marche?
La città più popolosa delle Marche è Ancona, che è anche la capitale della regione.
Come sono di carattere i marchigiani?
La regione si divide in due: le cosiddette Marche pulite e Marche zozze. Le loro caratteristiche sono:
- Ospitalità: I marchigiani sono spesso noti per la loro calorosa accoglienza e ospitalità verso gli ospiti.
- Tenacia: Molte persone considerano i marchigiani tenaci e determinati nel perseguire i propri obiettivi.
- Orgoglio regionale: Molti marchigiani sono orgogliosi della propria regione e della sua storia, cultura e tradizioni.
- Riservatezza: Alcuni potrebbero percepire i marchigiani come riservati o discreti nelle relazioni interpersonali, specialmente in ambienti più formali.
- Lavoratori: I marchigiani sono spesso descritti come lavoratori diligenti e dedicati, soprattutto nelle attività agricole e manifatturiere tradizionali della regione.
Per cosa è famosa la Regione Marche?
Abbiamo parlato della Provincia di Fermo ma ora ampliamo il discorso alla Regione Marche per capire cosa c’è di bello:
- Arte e Cultura: Le Marche sono note per la loro ricca eredità artistica e culturale, con numerose città d’arte, musei, chiese e siti storici. Ad esempio, Urbino è famosa per essere la città natale di Raffaello e ospita il Palazzo Ducale, un importante sito del Rinascimento italiano. Altre città marchigiane, come Ascoli Piceno e Fermo, vantano anche un patrimonio artistico e architettonico significativo.
- Paesaggi e Borghi: Le Marche offrono una varietà di paesaggi mozzafiato, che vanno dalle montagne dell’Appennino alle coste adriatiche. La regione è punteggiata da numerosi borghi medievali ben conservati, tra cui Gradara, Sirolo e Corinaldo, che attraggono turisti per la loro bellezza e autenticità.
- Cucina: La cucina marchigiana è rinomata per la sua semplicità e autenticità, basata su ingredienti freschi e di alta qualità. Piatti tradizionali come la crescia sfogliata, la porchetta di Ariccia, il brodetto di pesce e i vincisgrassi sono solo alcuni esempi della ricca tradizione culinaria delle Marche.
- Produzione di vino: Le Marche sono conosciute per la produzione di vini di alta qualità, tra cui il famoso Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Rosso Conero. Le colline marchigiane offrono condizioni climatiche e geologiche favorevoli per la coltivazione delle viti, contribuendo alla reputazione della regione nel settore vinicolo.
- Santa Casa di Loreto e Calendimaggio di Assisi: Il Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto è situato nella regione delle Marche, a poca distanza dal mare di Porto Recanati. La città di Assisi, situata al confine tra le Marche e l’Umbria, è famosa per il suo Calendimaggio, una festa medioevale che si svolge ogni anno a maggio e che celebra la storia, la cultura e le tradizioni locali.
Questi sono solo alcuni degli aspetti per cui la Regione Marche è famosa, ma ci sono molti altri elementi che contribuiscono al suo fascino e alla sua reputazione.
Perché le Marche sono l’unica regione al plurale?
Le Marche sono l’unica regione italiana il cui nome è al plurale perché deriva dall’antico termine latino “marcae“, che indicava originariamente una divisione amministrativa o territoriale di confine.
La Marca venne costituita in seguito all’accorpamento di parte dei territori già compresi nella Pentapoli bizantina (di cui Ancona aveva fatto parte) con la Marca Fermana (corrispondente al territorio tra i fiumi Musone e il Tronto). Fino a quando la Marca fu sotto il potere imperiale, il marchese, rappresentante dell’imperatore, risiedeva ad Ancona; con il fiorire dell’indipendenza comunale il potere del marchese divenne sempre più labile e teorico, fino a poter essere considerato solo nominale.
In seguito la Marca passò sotto il dominio pontificio, anch’esso per i primi secoli solo teorico, sostanziandosi spesso solo in un pagamento di tributo annuale alla Camera Apostolica da parte delle varie autonomie comunali. Significativo in proposito è il fatto che la stessa città di Ancona, che dava il nome alla Marca, non era soggetta al dominio diretto della Chiesa, e per questo motivo non poteva ospitare il governatore papale, che risiedeva invece a Fermo.
Dal 1278 è documentata la presenza di un rettore, coordinatore delle attività dei governatori e referente diretto del pontefice.
La Marca Anconitana fu confermata nelle Costituzioni egidiane emanate nel 1357 a Fano dal cardinale Egidio Albornoz, che energicamente cercò di mettere sotto un più forte controllo papale tutto il territorio.
Dalle costituzioni risulta che la Marca di Ancona aveva confini coincidenti con quelli dell’attuale regione Marche, e che le cinque città considerate “maggiori” erano Ancona, Urbino, Camerino, Fermo ed Ascoli
Dopo il ripristino della sovranità dello Stato Pontificio (1815) la regione, denominata a seconda dei periodi Marca, oppure le Marche, oppure Marca Anconitana e Fermana, olim Picenum (cioè “già Piceno”), viene suddivisa in sei Delegazioni (cioè province) con capoluoghi Urbino, Ancona, Camerino, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Tale organizzazione amministrativa perdurò, salvo qualche interruzione (come durante il periodo napoleonico), fino all’autunno 1860 quando da nord arrivò l’esercito sabaudo.
L’uso del plurale “Marche” per riferirsi alla regione è quindi un residuo storico che è rimasto nel nome ufficiale della regione anche dopo la sua costituzione come entità amministrativa moderna.