Secondo l’ultimo scambio di battute tra i sindaci di Porto San Giorgio e Fermo, il ponte ciclopedonale non verrà intitolato a nessuno dei tanti nomi usciti nei mesi precedenti.
L’assenza del nome sarebbe un grave errore di comunicazione
La dedica ad un ponte non è importante: è fondamentale! Basti pensare al London Bridge e Golden Gate Bridge o agli italiani Ponte del diavolo, Ponte di Rialto e Ponte dei Sospiri.
Il motivo è dettato dalla necessità di avere una query di riferimento nei motori di ricerca. Filosofia: “Se so come ti chiami, so come cercarti; se non so come ti chiami come faccio a cercarti?”. Senza un titolo si ha difficoltà di reference e di indicizzazione. Una scelta di marketing non efficace e poco intelligente quella di non voler dare un nome.
Il nome al ponte ciclopedonale invece, che andrebbe scelto con cognizione di causa anche in base al potere della query rispetto a quelle concorrenti, darebbe un riferimento fisico e digitale. Questo incrementerebbe anche l’awareness turistico, un impulso al marketing grazie ad indicizzazione della query esatta ed uso di hashtag dedicati.
Farne una scelta politica è errato, farne una scelta comunicativa è giusto data la sua importanza strategica nella Ciclovia Adriatica.
La scelta del nome va affidata ad un esperto di comunicazione e perché no, andrebbe creato un logo apposito e chiaramente identificativo. Questa è la mentalità giusta per affrontare un problema, non i capricci politici che servono a creare hype negli articoli di giornale. Ad ognuno il suo compito.