Profumo d’erba, di pini e tigli, invitanti panchine e cielo aperto all’orizzonte sono la cornice della diroccata costruzione centrale, meglio conosciuta con il nome di “Chalet”.

La storia di Penna San Giovanni
Il nome Penna San Giovanni, in Provincia di Macerata, deriverebbe dal celtico “Pinna“, cioè altura, e dimostrerebbe l’antichità dell’insediamento. Anche all’epoca romana pare sia stato un ottimo luogo di villeggiatura per la sua posizione. Posto vicino a Santa Vittoria in Matenano, dovette essere soggetto ai monaci dell’Abbazia di Fiastra. Successivamente passò sotto signori locali della famiglia Monaldi o Bonifazi, forse discendenti dagli antichi Conti di Camerino.
È del 1248 il primo atto di indipendenza della comunità, che si configura come un vero e proprio statuto, sigillato col nome di Innocenzo IV. I nobili sono costretti a cedere i loro diritti di signoria tramite patti e riserve al popolo costituitosi in “comunaria”, ottenendo in cambio di essere podestà per almeno venti anni. Di questo avvenimento si possiede l’atto originario, stipulato in Penna il 24 maggio di quell’anno; si tratta della pergamena detta “Charta libertatis”, pubblicata dal Colucci nel volume XXX delle “Antichità picene” come primo documento del codice diplomatico, traendola non dal suo originale, ma da una copia del 1320. Il Leicth, invece, nel suo studio su tale documento, afferma che nell’archivio esiste l’originale, come effettivamente è, da lui collazionato con l’edizione colucciana, rilevando in questa “non poche varianti ed errori”.
Lo Chalet
Edificato sui resti della chiesa di Santa Elisabetta, lo “Chalet” rappresenta il punto panoramico più alto del Comune di Penna San Giovanni. La struttura è stata poi utilizzata come palestra per i “balilla” durante il regime fascista.

I resti della Rocca
Nello spazio verde del Parco, vi sono i resti dell’antica “Rocca”, struttura ormai in ruderi di una solida torre di avvistamento, è da sempre fonte di suggestive narrazioni. La leggenda racconta di un buio ed occulto cunicolo ove si sarebbero trovati una chioccia con i suoi meravigliosi pulcini d’oro.

Penna San Giovanni: verso il balcone sui Sibillini
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