La salita Regina delle Marche

La salita Regina delle Marche

La salita regina delle Marche conduce da Sarnano a Sassotetto (Valico di Santa Maria Maddalena) ed è tra le più conosciute e difficili dei Monti Sibillini ma anche d’Italia. Gli appassionati la considerano una vera e propria sfida con sé stessi tanto che il ciclista Simon Warren la cita su Redbull.com tra le 10 salite più “eroiche” d’Italia (Fonte: Redbull).
È pertanto inserita al primo posto tra le salite più estreme delle Marche.

Come vedremo sotto la difficoltà è confermata dai dati Strava. Inoltre bisogna fare attenzione alle slavine, che non sono Slave minorenni, ma bensì frane che provocano la caduta di massi sulla strada. Ecco quindi che in molte parti sono state posizionate delle reti di protezione proprio per proteggere la carreggiata.

percorso difficilissimo
Percorso difficilissimo

Le Gravel Adventure sul Valico di Santa Maria Maddalena – La salita Regina delle Marche

Il Gravel Biker con la maglia ufficiale di Seremailragno.com decide così di fare la pazzia ed aggregarsi con un gruppo di ciclisti ben allenati tra cui il campione romano di ultracycling Omar Di Felice (il che spiega bene il livello pro). Il Gravel non conosceva il percorso in quanto non era stato pubblicato dagli organizzatori e pensava fosse stata una cicloturistica tranquilla ed invece era la Salita Regina delle Marche!

L’itinerario prevedeva la partenza da San Ginesio in località Pian di Pieca per arrivare alla Baita Capannina de lu Puciu dove dopo una sosta rifocillante si ripartiva per tornare alla base passando per il lago di Fiastra.

Sfidando le temperature infernali di 38° il Gravel Biker con la sua compagna Gravel Montana Vektor, senza allenamento (ed un peso di 3 litri di acqua, lucchetto e casco Abus, 2 bag, compressore portatile, zaino, 4 barrette carbo, maglia e cappellino di ricambio, battery bank, 2 action cam scariche), si butta in mezzo ai professionisti stradisti per fare più di 40km ed oltre 1000 metri di dislivello.

Valico della Maddalena
Valico della Maddalena – Pendenze

Cosa succede poi? Beh, godetevi il video. PS: grazie agli organizzatori di UYN Basecamp Store (leggi l’articolo) un negozio sportivo di alto livello nato da poco proprio a Pian di Pieca che ci ha permesso di partecipare all’evento.

Grazie ad Omar per aver contribuito a promuovere i nostri Monti Sibillini sempre più apprezzati dai turisti italiani e stranieri. Lo store UYN è grande, purtroppo non sono riuscito a visitarlo ma ci tornerò sicuramente per vederlo con tutta calma. Grazie ad Andrea Tonti della Bike Division, Tour Operator specializzato in viaggi per Cicloturisti e Granfondo Internazionali (un vanto per la nostra regione). Molto bella l’idea di rilanciare il turismo di montagna con l’utilizzo della bici che possa essere essa da strada, mtb, gravel, o e-bike.

Il video racconto della sfida alla Salita Regina delle Marche

Video riservato ai rematori onorari

Il gravel e la filosofia

Le persone sono stanche di vedere il professionista scalare montagne senza problemi, con una potenza nelle gambe devastante. Le persone sono stanche di vedere l’influencer che si pavoneggia con l’e-bike in tour elettrificati e mediaticamente dopati. La gente vuole vedere la fatica, il sudore, tu che non ce la fai, la tua sofferenza, la debacle, il momento in cui stai per mollare ma continui uguale e ti prendi per il culo facendolo ridere.

Alla gente non importa un c**zo del tuo successo e della tua bravura, anzi lo detestano proprio. Loro amano i tuoi fallimenti ed insuccessi, il dissing, le tue sfighe, gli imprevisti.

La gente vuole la realtà nuda e cruda di colui che non è pronto alle sfide ma si butta nella mischia con autoironia, con follia e alla fine arriva in cima come il pro ma magari con 1 ora e mezzo di ritardo devastato e trasfigurato in volto mentre gli altri ripartono belli freschi dopo il pranzo e ti dicono: “Ma sei arrivato adesso?!”.

La gente vuole lo spettacolo, ed Il Biker da spettacolo. Come la gara di formula uno in cui Fisichella vinse perché tutti gli altri si schiantarono. Fu una gara clamorosa, ero piccolo e gli incidenti dei piloti sul bagnato ricordo che mi gasavano. Il Biker è real, senza finzione, senza doping farmaceutico o mediatico. Questo è Il Biker, un bastardo meticcio del tutto simile al tarassaco: non ha mezzi né posizione favorevole, cresce nelle crepe delle strade, non ha la terra buona e spesso gli manca la luce, i cani gli pisciano in testa. Eppure, lui fiorisce e splende sempre come un maledetto, perché questa è l’unica risposta possibile alla sfiga: fiorire nonostante tutto.

L’insegnamento della bici

La bici mi ha insegnato che l’ultima pedalata che riesci a dare non è mai l’ultima. C’è sempre una pedalata in più che puoi tirare fuori dalle poche energie rimaste, c’è sempre una motivazione in più che puoi trovare, c’è sempre un obiettivo più lontano che puoi raggiungere.

La bici è come la vita: può essere dura come la salita di Sarnano, può toglierti la catena come mi è successo in discesa a folle velocità, può buttarti a terra come mi è accaduto qualche settimana prima gonfiandomi il gomito, ma l’importante è rialzarsi senza paura, rimettere la catena sporcandosi le mani e continuare a pedalare verso l’obiettivo che sembra irraggiungibile. Niente è impossibile se lo ritieni possibile. Più è alto il dislivello, più bella sarà la veduta, più grande il tuo successo personale.

Questa è la filosofia gravel che significa in italiano ghiaia. Questa è la bici gravel. La ghiaia ha delle insidie che l’asfalto non ha. La bici gravel è quel mezzo ibrido che ti permette di andare un po’ ovunque senza troppi limiti. Il Gravel Biker è il ciclista da ghiaia che ama anche l’asfalto, il terreno battuto, le strade bianche, la polvere, l’acqua, l’imperfezione del manto stradale. Bene, questa è la nostra filosofia.

Il segmento più difficile è identificato come di CATEGORIA HC su Strava (clicca qui) e prende il nome di Sarnano-Sassotetto ovvero 13.57 km con dislivello di 936 metri e pendenza media del 7.1%. Altitudine in cima di 1.495 m, dislivello di 972 m e pendenza massima del 16%.

Dettagli
Salita Regina delle Marche

Sotto spiegheremo come viene classificata una salita e quali sono le metriche principali per definirla in maniera oggettiva. Arrivati in cima al Valico di Santa Maria Maddalena avevamo due opzioni: scendere verso Fiastra o tornare indietro. Nel dubbio abbiamo deciso di ripercorrere la discesa proprio perché sfiniti.

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APPENDICE – CLASSIFICAZIONE DELLE SALITE SU STRAVA

La categorizzazione delle salite Strava è simile a come le classifica l’UCI (Union Cycliste Internationale), ma con alcune modifiche. Quando una salita viene classificata, per esempio per il Tour de France, c’è una componente soggettiva nella categorizzazione. Se una salita è alla fine della tappa, potrebbe diventare una categoria più dura rispetto a se fosse all’inizio della tappa. Il metodo di Strava è oggettivo, quindi se una salita è di categoria 1 sarà sempre di categoria 1.

Determinazione della salita

Un segmento può essere classificato come una salita su Strava se soddisfa i seguenti criteri:

  • La pendenza media è almeno del 3.0%.
  • La distanza del segmento è di almeno 300 metri.
  • La lunghezza della salita (in metri) moltiplicata per il grado della salita è maggiore di 8.000.

Suddivisione delle categorie

In base alla pendenza ed alla distanza vengono calcolati i punteggi e le rispettive categorie:

  • CATEGORIA 4 > 8000
  • CATEGORIA 3 > 16000
  • CATEGORIA 2 > 32000
  • CATEGORIA 1 > 64000
  • HC > 80000

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