Il punto cruciale è che si prendono per il culo le minoranze e le si ridicolizzano per alimentare l’auditel, generare indignazione, far parlare e vendere le pubblicità ad un prezzo maggiore. È una vecchia tecnica ma la utilizzano sempre. Il Festival è un esempio di come l’entertainment e gli interessi abbiano superato di gran lunga la musica (nuova) che dovrebbe essere il fulcro del programma. Ma i numeri e la quantificazione oggi sono più importanti di qualsiasi cosa in un mondo dove la mercificazione è il pane quotidiano del globalesimo. Fi****lo è un mercenario alla mercè del sistema dominante. Un affarista capitalista imprenditore di ironia che ha poco a che vedere con la parola artista.

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