La decadenza della cultura nei sistemi quantitativi

La decadenza della cultura nei sistemi quantitativi

La fregna e lu cellu conta più de lu cervellu

In dialetto marchigiano: “Addè su le scole e pe l’eventi chiama l’influencer e li pornoattori.
Se vede che li tagli a la scola pubblica ha fatto danni collaterali.
Su, addè me ce impegno pure io…metto insieme tutte eddò e divento un infuencer pornoattore!
Co un bellu video jo Tenna tra la vreccia e le piante corghe e un parde milfone de lu portu ncartapecorite più mparde grenny del Gilda, faccio 13. Tanto ogghi come ogghi la fregna e lu cellu conta più de lu cervellu”

Il decadimento culturale è spaventoso

Il decadimento culturale in Italia è sotto gli occhi di tutti. Il trash di personaggi negativi e insignificanti diventa top trend e invece di essere lasciati a marcire nel dimenticatoio come è giusto che sia, vengono contattati a eventi pubblici, fatti salire sul pulpito a fare la morale. Quando loro sono i primi a non avere una morale. Un decadimento culturale spaventoso quello che stiamo vivendo in questo periodo storico. La tecnologia usata nel peggiore dei modi con algoritmi che incentivano il negativo e l’odio piuttosto che positività e amore è la ciliegina sulla torta. Una deregolamentazione che fa male agli stati dominati da algoritmi stranieri e multinazionali americane. Uno stato che non riesce a regolamentarizzare i social è destinato al decadimento culturale. Gli effetti non tardano ad arrivare: calo dell’attenzione, incapacità di opinione personale, manipolazione, comportamenti dissociativi, disturbi della personalità, attacchi di panico, stress, ansia, paure. E lo sharenting è un fenomeno sempre più allarmante che abbassa l’età media dell’esposizione nei social. La deregolamentazione, la globalizzazione ed i cataclismi macroeconomici hanno intaccato pesantemente la cultura, lo spirito critico e la libertà di informazione.

Una società ignorante è più facile da controllare

Quel che è certo è sicuramente il fatto che la cultura è nemica dei sistemi di potere. La cultura è uno strumento pericoloso per chi vuole gestire il dominio, perché crea consapevolezza. Un popolo inconsapevole e abbandonato alle perdizioni moderne di sesso, droga e champagne è innocuo. Dunque il potere predilige un popolo ignorante e impaurito dal punto di vista della sicurezza. Perché meno percezione della sicurezza si ha e più si possono imporre restrizioni alle libertà personali, controlli face with AI, ecc… L’insicurezza sarà la scusa per inserire i controlli di ultima generazione basati sulle scansioni facciali ed il riconoscimento automatizzato, proprio come “predetto” da molti film fantascientifici. In realtà, i film fantascientifici non sono premonitori al contrario di come si potrebbe pensare ma al contrario sono indottrinatori. Ovvero, servono a manipolare la realtà affinchè si sposti verso quella direzione. Servono a preparare le masse, ad aprire finestre di Overton.

I film come forma di manipolazione sociale

Dunque le scansioni facciali negli areoporti viste per esempio in film importanti come Mission Impossible non sono altro che delle realtà previste dai servizi segreti e intelligence ma che debbono essere prima dosate alla folla per poter essere accettate nel processo della finestra di Overton. I film ed i registi non sono dotati di poteri previsionali in grado di predire il futuro bensì sono usati per manipolarlo. E questa logica se ci pensate bene ha più senso ed è più credibile di quella della capacità di predire il futuro da parte di un regista visionario.
I registi non sono altro che dei mezzi per raggiungere uno scopo e più sono grandi e importanti e più la manipolazione è di vasta scala, dunque maggiore. I grandi registi sono grandi manipolatori assoldati appositamente per deviare il pensiero verso determinati aspetti. Bisogna dunque stare molto attenti ad i grandi film perché dietro si celano aspetti di manipolazione su vasta scala e bisogna essere in grado di leggere la dietrologia del messaggio che vogliono dare perché è l’opposto di quanto si può immaginare.

Il potere vuole sistemi quantitativi

Il potere dunque non ama la qualità ma la quantità. Non valuta le qualifiche ma quanto sei in grado di manipolare con il tuo seguito. I sistemi di potere vanno contro la qualità della meritograzia per instaurare dei veri e propri sistemi ideologici quantitativi in grado di puntare tutto sulla capacità di manipolazione. Un influencer non è altro che un manipolatore e statisticamente si conosce la percentuale di manipolazione in grado di poter generare per esempio un profitto. Supponiamo di avere un influencer da 100.000 follower allora statisticamente sanno per esempio che una storia viene vista da circa 10.000 persone e che il CTR che porta ad un click con vendita può variare dal 1-3%. Con questi dati si conosce quindi a priori in maniera statistica il potenziale guadagno dovuto all’influenza. Questo significa certezza dell’incasso cosa che invece un sistema qualitativo non garantisce. Che i sistemi quantitativi siano fallimentari lo ha dimostrato la Ferragni, Fedez, ecc… che hanno basato la loro vita sulla quantità e manipolazione. Jovanotti che ha partecipato al Bildemberg ha avuto accesso a mega concerti nelle spiagge italiane, influenzando e manipolando milioni di giovani, indossando i suoi vestiti fatti da brand famosi. Jovanotti un finto comunista che è riuscito a manipolare alla grande.

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