La folla psicologica nei delitti

Nel delitto di Noemi Durini si è creata una folla psicologica pronta al linciaggio di colui che secondo la loro giustizia sommaria, ovviamente senza processo, era l’assassino e meritava di essere giustiziato nell’immediatezza. Nel caso particolare dei delitti le folle psicologiche sono sempre molto violente e vendicative. Solo le forze dell’ordine hanno impedito che la folla commettesse un vero e proprio omicidio. La folla non fa indagini, la folla non ragiona, la folla è guidata dall’irrazionalità del sentimento bieco, violento, auto-fomentato. La folla agisce subito e d’istinto, mossa dal desiderio di offrire la propria vendetta su un piatto caldo. La folla è pronta a farsi giustizia da sola grazie alla de-responsabilizzazione che essa stessa offre. Ognuno nella folla si sente più forte e de-responsabilizzato al punto da fare ciò che da solo non avrebbe mai il coraggio di fare. La folla offre un rifugio per scatenarsi, un rifugio per essere violenti, un rifugio per giudicare. La folla nel momento in cui si costruisce annienta l’uomo ed il suo raziocinio. La folla psicologica ha scatenato negli anni i fatti più sanguinari, come guerre, genocidi, risse, rappresaglie, appoggiata da leader capaci di aizzarle e manipolarle a proprio piacimento. La folla psicologica è sempre una bomba ad orologeria, può esplodere da un momento all’altro in una violenza amplificata dal potere offerto dall’anonimato.

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