La focaccia marchigiana: cacciannanze

La focaccia marchigiana: cacciannanze
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La ricetta della cacciannanze ha origini lunghissime che riportano ai tempi in cui il pane per le famiglie veniva fatto nel forno a legna (tradizionale) di casa propria. La parola caccia-annanze nel dialetto marchigiano si traduce in cacciata innanzi, cioè sfornata prima del pane. Infatti le prime cotture di prova venivano utilizzate per controllare la temperatura del forno: se la temperatura era giusta, dopo avere sfornato la cacciannanze si poteva procedere a togliere tutta la brace, pulire con uno straccio (denominato munnulu) il piano di cottura e quindi infornare il pane.

A Valmir abbiamo provato la cacciannanze di Marisa perfetta sotto ogni aspetto, di una croccantezza e sapore unico. La masticazione diventa quasi un’esperienza mistica, di quelle che ti fanno chiudere gli occhi esclamare muhhhhh e far girare la mano più volte in segno di “quanto è bona“. Grazie Marisa per l’ospitalità e per le innumerevoli portate di pizza, pesce, agnello, affettato, papalina, spiedini, and so on.

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