La distanza iperfocale

La distanza iperfocale

Come fanno i grandi fotografi ad ottenere quei bei paesaggi perfetti in cui tutto sembra a fuoco, anche le cose più lontane?Foto che sembrano quadri surreali.Sfruttano quella che in gergo tecnico viene chiamata: distanza iperfocale.
Ma cos’è la distanza iperfocale?
La distanza iperfocale è la distanza di messa a fuoco che ci permette di ottenere la massima profondità di campo.
Da cosa dipende la distanza iperfocale?
La distanza iperfocale dipende da 3 parametri:
– Lunghezza focale (L): rappresenta la distanza tra il centro ottico dell’obiettivo ed il piano della messa a fuoco (sensore, pellicola, ecc) misurandola generalmente in millimetri (raramente è espressa in centimetri o in pollici). La lunghezza focale rappresenta anche l’inverso del potere diottrico, misurato in metri (focale = 1/diottrie) ed è in relazione con l’ingrandimento lineare. Poiché il dato della lunghezza focale è convenzionalmente misurato con la messa a fuoco all’infinito, durante le varie regolazioni tra l’infinito e la minima distanza di messa fuoco, il valore reale della lunghezza focale aumenta in proporzione: per mettere a fuoco un oggetto vicino alla lente, questa dovrà allontanarsi dalla fotocamera, aumentando la lunghezza focale. Il centro ottico non sempre coincide con il centro dell’obiettivo, che è composto da più lenti, ma si può comparare ad una singola lente, la cui lunghezza focale può essere considerevolmente diversa dalla lunghezza fisica.
– Apertura focale (A): è un parametro che indica sotto forma di numero la quantità di luce che attraversa l’obiettivo, in maniera analoga a quanto avviene per l’iride dell’occhio umano.
– Circolo di Confusione (CdC):  è un parametro che, in parole povere, determina il valore di “sfocatura” massimo accettabile per considerare una cosa ancora a fuoco… ci sono varie teorie e calcoli in merito, perciò prendete per buono uno dei valori più diffusi, che per le APS-C è 0,019mm.
Come si calcola la distanza iperfocale?
Si calcola mediante la seguente formula:
H= (L^2)/(A * CdC) .Quindi dalla formula deduciamo che la distanza iperfocale è maggiore quanto maggiore è la lunghezza focale.Mentre è tanto minore quanto maggiore è l’apertura focale(numero piccolo) il il circolo di confusione.Questo spiega il motivo per cui è molto più semplice mettere a fuoco con obiettivi dalla lunghezza focale ridotta come i fisheye o gli obiettivi grandangolari.

Distanza iperfocale.jpg
C’è un modo più semplice?
Ci sono 2 modi:
software calcolo online
– Siti vari o App per Smartphone (uno dei più famosi siti, con CdC a 0,019mm per APS-C: http://www.dofmaster.com/dofjs.html – per visualizzare correttamente i valori “near limit” e “far limit” bisogna impostare correttamente la “subject distance“, mettendo un valore di circa un decimo o un centesimo più alto di quello dell’iperfocale, che è indicato dal programma stesso, ad esempio se “hyperfocal distance” è 3.29m, dovremo mettere 3.30m)
Una volta calcolata la giusta distanza iperfocale, cosa devo fare?
Semplicemente bisogna fare in modo che la messa a fuoco dell’obiettivo sia a quella distanza.
Ciò può essere ottenuto in 2 modi:
Inquadro e metto a fuoco un oggetto distante da me quanto indica la distanza iperfocale, blocco quindi la messa a fuoco, ricompongo a piacere e infine scatto.
– Utilizzo le regolazioni dell’obiettivo (vedi più avanti).
Cosa otterrò nella mia foto?
Nella foto si avrà appunto il massimo della profondità di campo, ossia avremo tutto a fuoco da metà della distanza iperfocale, fino all’infinito.
Cosa posso fare se non ci sono oggetti da mettere a fuoco alla distanza iperfocale?
Se non ci sono oggetti bisogna affidarsi alle regolazioni dell’obiettivo, ed in particolare alla ghiera della messa a fuoco, che generalmente riporta una serigrafia con tacche relative alla distanza di messa a fuoco.
Negli obiettivi più vecchi, ma anche in alcuni di quelli più costosi, la serigrafia è molto completa, riportando anche le utilissime informazioni sull’apertura focale. Nella maggior parte di quelli nuovi, anche quelli con la finestrella, queste informazioni mancano, quindi non c’è altro modo che affidarsi al calcolo o alle tabelle e procedere utilizzando solo le “spannometriche” informazioni relative alla distanza di messa a fuoco.
Una ghiera serve per il settaggio dell’apertura focale (il diaframma) che oggi viene gestita automaticamente dal software della macchina fotografica e quindi il software vi dice di impostare la ghiera all’apertura minima perché tanto poi la gestirete voi digitalmente(nel caso del Samyang fisheye la impostiamo a f22). Il valore scelto sarà quello in corrispondenza della tacca arancione nella ghiera appena sopra.
La seconda ghiera verso l’esterno rappresenta la regolazione di messa a fuoco e la serigrafia riporta la distanza sia in metri che in feet (piedi).

Se non avessi avuto voglia di fare i calcoli, con questa serigrafia presente, sarebbe bastato fidarmi dell’obiettivo e regolarlo in modo che il simbolo di infinito fosse posto in corrispondenza del valore di apertura scelto (ovviamente il numero posto a destra della tacca arancione nella ghiera fissa).

Se la serigrafia non è presente non resta che affidarsi a calcoli e tabelle, utilizzando quella presente solamente per la distanza di fuoco.
Banalmente se l’iperfocale è 3m andremo a far corrispondere la tacca con il numero “3”, sperando sia presente nella serigrafia.

Per concludere, andiamo ad analizzare 3 casi che ci si possono presentare mentre scattiamo, relativamente alla distanza di messa a fuoco:

 Distanza di messa a fuoco minore della distanza iperfocale: Avremo una profondità di campo relativamente ristretta, che parte da prima di metà del valore iperfocale e finisce dopo di essa, ma lo sfondo sarà sfocato.
– Distanza di messa a fuoco precisamente sull’iperfocale: Massima profondità di campo, fuoco da metà iperfocale fino ad infinito.
– Distanza di messa a fuoco maggiore della distanza iperfocale: Non si sfrutta la massima profondità di campo e si avrà quindi tutta a fuoco da un punto più avanzato di quello di metà della distanza iperfocale, fino ad infinito. Il caso limite è quando si metta a fuoco ad infinito (la tacca centrale è in corrispondenza del simbolo infinito) e si avrà tutto a fuoco dalla distanza iperfocale fino all’infinito.

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