Inaugurazione ponte ciclopedonale tra Porto San Giorgio e Fermo in presenza delle autorità, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Porto San Giorgio Vesprini e di Fermo Calcinaro, il prefetto, il presidente della Provincia di Fermo Ortenzi, Guido Castelli ed il Rev.do Mons. Rocco Pennacchio che lo ha benedetto. Presenza inoltre delle bande di Fermo e Porto San Giorgio, la FIAB e le varie autorità. Un sogno diventato finalmente realtà 🚶♂️🚶♀️🚴♀️🚴♂️
Monsignor Pennacchio: tra ponti e pontificato
Monsignor Pennacchio fa una bella metafora e parla di ponte il cui termine è presente anche in pontefici. Sono necessari ponti e pontefici per unire i popoli che troppo spesso alzano muri.
Doppia degustazione con i sapori del mare
Doppia degustazione culinaria: dal lato di Porto San Giorgio cozze e vongole mentre dal lato di Fermo pesce fritto e dolci. Oggi 16 marzo 2024 è una data storica che tutti ricorderemo. I vivi complimenti agli architetti per questa grande opera.

Progettazione: Arch. Alessio Marini, Arch. Andrea Chiappetti di Arkteam Architetti Programma Operativo Regionale (POR) Marche FESR 2014/2020: interventi per lo sviluppo della mobilità ciclopedonale, completamento della Ciclovia Adriatica.
Differenze tra le due sponde
La parte di Porto San Giorgio è turisticamente ed esteticamente più sviluppata mentre dal lato di Fermo nella località di Marina Palmense si notano subito delle lacune estetiche. Quello che più fa pavento è però un vecchio capannone prefabbricato con la copertura di eternit. Ora come sia possibile che sia ancora lì non lo sappiamo.
L’eternit che nelle nostre case hanno fatto togliere e smaltire è lì presente a pochi metri dal ponte dove tipicamente è arieggiato e sollecitato dalla salsedine corrosiva del mare. La sua pericolosità è legata al fenomeno di sgretolamento e relativo rilascio nell’aria alle cosiddette polveri sottili che possono essere inalate da una persona.
Purtroppo i danni sono molto rilevanti qualora queste polveri sottili arrivino nei polmoni come del resto confermano tanti studi scientifici dai quali sono emerse correlazioni tra l’amianto e l’insorgere di patologie. In passato questo materiale veniva utilizzato principalmente come isolante oppure per realizzare i tetti.
Un cazzotto su un’occhio e un pericolo sull’ambiente e sulla salute delle persone che transitano da quelle parti dato anche il particolare posizionamento con aria salmastra sempre in azione. Ci auspichiamo che si intervenga.
Il primo impatto è un po’ tipo “Benvenuti al sud” ma i miglioramenti arriveranno.