- Il tradimento (Giuda vende Gesù per 30 monete d’argento. Oggi ti tradiscono anche gratis!)
- La difesa in soccorso di un amico (Simon Pietro tira fuori la spada tagliando l’orecchio del sommo sacerdote)
- La cattura di un innocente (Gesù viene catturato dai soldati e giudicato con un processo sommario)
- Rinnegare la tua conoscenza (Pietro nega di essere uno dei discepoli per 3 volte)
- Il nemico schiaffeggia ingiustamente (Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?»)
- L’indifferenza nei confronti di una decisione importante (Pilato se ne lava le mani e lascia alla folla la decisione.)
- Tutti sbeffeggiano insultando e deridendo (E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.)
- La crocifissione della folla montata dall’odio («Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.)
- Nessuno crede in lui (I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».)
- La Risurrezione, la dimostrazione al mondo di aver sbagliato strada, la rinascita, la ricostruzione.
Questi sono i 10 punti fondamentali della lettura del Venerdì Santo da estrapolare indipendentemente se si è fedeli o no. I concetti sono chiari e sottolineano i punti del malessere sociale. La società ieri come oggi fa fatica a credere nell’etica, nella morale, nel discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. È errato immaginare Gesù nella propria testa come un soggetto, deve essere inteso come la personificazione di un valore come può essere l’amore per il prossimo o la conseguente pace nel mondo.
Un aspetto cruciale riguarda la folla. La folla è stata sempre terrificante in parecchie situazioni sia nel tempo sia nei luoghi sparsi per il mondo. La lettura sembra quasi un ammonimento al concetto di folla psicologica spiegata e trattata molto bene dallo psicologo etnologo Gustave Le Bon verso la fine dell’800, tanto da aver ispirato i più grandi dittatori del 900 come Hitler, Mussolini, Stalin. Quando un individuo si aggrega ad altri individui con gli stessi ideali malsani, questi si rafforzano, si fomentano e la miscela può diventare esplosiva, come se il raziocinio del singolo venisse annientato dall’irrazionalità del gruppo. Chi è Gesù? Il figlio di un falegname? No, Gesù è una persona qualunque, il fatto che venga detto di essere il figlio di un falegname è per sottolineare proprio questo qualunque. Siamo tutti Gesù perché tutti siamo figli dello stesso creatore Dio, che può essere il Big Bang o chissà cosa ha poca importanza se non per la forte curiosità. La morte di Gesù può essere vista come la morte del prossimo e quindi della pace, l’inizio di guerre sparse per il mondo che incrementano distruzione. Allora molto spesso l’estrapolazione del significato è molto più importante della lettura stessa. Il testo in se per se ha poco senso se non lo si contestualizza, se non lo si rielabora, se non lo si interconnette col mondo odierno. Siamo un popolo con manie di autodistruzione (vedi prima e seconda guerra mondiale) e qualcuno dalla vista lunga ha pensato bene di mettere in guardia l’uomo passato, presente e futuro dalle sue capacità autolesioniste devastanti.
Devi accedere per postare un commento.