Potreste essere una madre che sta leggendo questo articolo per caso, indecisa su cosa fare della creatura che portate in grembo. Spero che prendiate la decisione giusta. Ogni vita salvata è una gioia del cuore che capirete solo nel futuro guardando negli occhi vostro/a figlio/a.

PUNTO 1 – SE LEGGI SEI VIVO, PENSA CHE CULO NON TI HANNO AMMAZZATO
Se leggi questo articolo è perché tua madre non ha esercitato un “diritto” di legge, quello di decidere di poterti sopprimere mentre stai crescendo nel suo grembo. Come si può associare il vocabolo diritto ad una parola di morte che oltre a violare etica, morale e religione viola la logica del libero arbitrio? Vogliamo dare più diritti alle donne? Sacrosanto. Diamo loro il giusto supporto psicologico che gli serve durante tutto il percorso di procreazione, perché altrimenti rischieremo di avere tante donne che hanno esercitato un “diritto” e che vivranno con il rimorso di aver soppresso un essere vivente di cui non vedranno mai il volto. Di notte avranno gli incubi e vedranno volti sfocati per il resto della loro vita? Probabile. Volete fare un dibattito sulla legge 194? Ok, iniziate a chiamare le migliaia di madri e/o padri che hanno avuto il coraggio, la fortuna o la fede di aver rinunciato poco prima a quel “diritto” deviante e che oggi abbracciano il loro figlio/figlia o delle madri e/o padri che hanno adottato quel bimbo/bimba e oggi hanno formato una famiglia unita. La parola diritto va accostata unicamente a vita, il diritto alla vita è la luce che deve illuminare e debellare il perverso idealismo mediaticamente dopato del diritto all’aborto, all’oscurità delle tenebre. Io mi chiamo fuori totalmente dal pensiero politico e sociale delle istituzioni che inneggiano all’oblio, e fanno dibattiti schierati completamente a favore della pillola pro morte. Viva la vita e da dove essa ne esce (non a caso stesso numero di lettere, stesse vocali).
PUNTO 2 – CHI È FAVOREVOLE ALL’ABORTO NON È CREDIBILE
Nonostante i continui sforzi di risultare credibili sulla stampa la loro posizione è assolutamente non credibile. La dimostrazione per assurdo:
1) Delle persone si battono per portare avanti il “diritto all’aborto”.
2) Queste persone sono però vive grazie alla rinuncia dei loro genitori al “diritto all’aborto”. È perciò un controsenso, nonché assurdo.
3) Le uniche persone credibili che possono rivendicare il “diritto all’aborto” sono i figli di chi ha abortito ma non essendo mai nati per via della violazione del libero arbitrio non possono.
È ASSURDO CHE PERSONE VIVE GRAZIE ALLA MANCATA ESERCITAZIONE DEL DIRITTO ALL’ABORTO SIANO FAVOREVOLI ALL’ABORTO, NONCHÈ ASSOLUTAMENTE NON CREDIBILI PER VIA DEL LORO STATUS “VIVENTI”. È COME SE FOSSERO CONTRO LORO STESSE PERCHÈ SONO VIVE, E QUINDI DIMOSTRANO IL FATTO CHE ESSENDO VIVE L’ABORTO È UNA STRONZATA.
PUNTO 3 – IL FEMMINISMO NON C’ENTRA: è un problema ben più grande
Troviamo assolutamente deviante l’effetto “schieramento politico femminista” per cui se non ti schieri a favore dell’aborto sei automaticamente uno/a contro i diritti delle donne. Questo è un ragionamento perverso e falso, spesso con l’obiettivo di conquistare circa il 50% dei voti nelle future elezioni di certi schieramenti, non per altro. Viceversa se ti schieri contro ti faranno passare per un maschilista scontroso nemico delle donne, magari aggiungono pure salviniano giusto per, e quel 50% rischi di perderlo. Traloasciando il lato etico e morale a cui certamente la politica non è interessata, si parla di numeri per le elezioni che portano soldi, potere, poltrone. Il 50% è moltissimo e fa gola a chi vuole rimanere attaccato sopra i privilegi. Il diritto all’aborto è uno strumento pretestuoso utilizzato dalla politica per assicurarsi i voti, ma guai a dirlo eh! Ma la cosa peggiore sono i “dibattiti” organizzati dai partiti schierati, dove argomentano a senso unico sul diritto all’omicidio senza controparti di peso, testimonianze, opinioni di livello: è disgustoso, è manipolatorio.
Fine. Ps: ora va a dare un bacio al punto in cui esce la vita della tua amata perché quello è un dovere, e mica vorrete parlare sempre di diritti?! Non abbiamo nemmeno scomodato Dio, ma solo la logica, la capacità di pensiero spesso inibita dai mass media. Il “diritto all’aborto” è il più grande errore legislativo di una Repubblica nonché un ossimoro di cattivo gusto.
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