L’esperimento di Asch, dal titolo “Opinions and Social Pressure” [1], ideato dallo psicologo Solomon Asch negli anni ’50, aveva lo scopo di studiare il fenomeno del conformismo, ossia l’influenza esercitata dalla maggioranza sul giudizio individuale. I partecipanti erano coinvolti in un test di percezione visiva insieme a un gruppo di persone che, in realtà, erano complici dell’esperimento. Veniva mostrata una linea su un cartoncino e, accanto a essa, tre linee di lunghezza diversa. Il compito era semplice: indicare quale delle tre linee fosse uguale alla linea di riferimento.
All’inizio, tutti i membri del gruppo davano risposte corrette, ma in alcune prove successive i complici fornivano deliberatamente risposte errate. Il vero partecipante si trovava così di fronte a una scelta: seguire il proprio giudizio o conformarsi all’opinione sbagliata della maggioranza. I risultati mostrarono che circa il 75% dei partecipanti, almeno una volta, si conformava alla risposta errata del gruppo, mentre solo il 25% mantenne sempre il proprio giudizio indipendente.
L’esperimento evidenziò come la pressione sociale possa influenzare profondamente il comportamento individuale, portando le persone a negare l’evidenza dei propri sensi pur di evitare il conflitto con il gruppo. Asch concluse che il conformismo è motivato da due principali fattori: il desiderio di appartenenza e l’ansia di essere considerati diversi o sbagliati.
Nonostante alcune critiche sul contesto artificiale dello studio, l’esperimento di Asch è considerato un punto di riferimento nella psicologia sociale, contribuendo alla comprensione dei meccanismi attraverso cui la società e i gruppi modellano il comportamento umano. I suoi risultati hanno applicazioni significative in ambiti come l’educazione, il lavoro di squadra e la propaganda.
Riferimenti
[1] ASCH, Solomon E. An experimental investigation of group influence. In: Symposium on preventive and social psychiatry. Walter Reed Army Institute of Research Washington, DC, 1957. p. 15-17.