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Percorsi outdoor sui Monti Sibillini alla scoperta dei Sibillini romantici, con le loro tradizioni culinarie come la genziana e il Varnelli. Un viaggio, un’emozione, una scoperta del territorio. I Sibillini romantici regalano la gioia nella natura.
Sibillini Romantici è anche un progetto dei comuni di Amandola, Rotella, Montedinove finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU nell’ambito del PNRR M1C3I2.1 “Attrattività dei borghi storici” – Linea B. Mira alla rivitalizzazione del patrimonio culturale immateriale e prevede la creazione della Strada Romantica dei Sibillini, dei Musei Tesori del gusto -del Tartufo, della Mela rosa dei Sibillini e del Marroncino, di spazi di co-working, del Festival Jam Session, di una rete di operatori turistici e di una comunità patrimoniale, responsabile della co-progettazione del futuro del territorio.
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Percorso escursionistico per esperti. Buon allenamento richiesto. Sono richiesti passo sicuro, calzature robuste da trekking con mobilità alla caviglia, materiale tecnico, acqua ed esperienza escursionistica. Partenza da Forca di Presta a 1534 metri.
Tempo richiesto: 04:19, distanza: 10,2 km, velocità: 2,4 km/h, salita: 900 m, discesa: 900 m. Il Monte Vettore si trova ad una altezza di 2.476 m sul livello del mare.
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Sabato 6 aprile 2024 ci sarà la presentazione del libro di Pino Bartolomei: “Mulini ad acqua dai Sibillini al mare”. L’incontro organizzato da Andrea Livi Editore sarà presso la sede della Contrada Molini-Girola (ex stazione FAA mostrata in copertina) alle ore 17:00.
Mulini ad acqua. Dai Sibillini al mare: Il libro è dedicato ai 213 mulini sorti lungo i fiumi Tenna, Ete Vivo, Aso, Tronto e Chienti, ma vengono analizzati anche i mulini sorti nell’area sorgentizia del Nera per la parte che ricade nelle Marche. Alla base del lavoro vi è la Carta idrografica d’Italia. Umbria e Marche, edita a Roma nel 1893.
Corredato da un ampio apparato iconografico, di ogni mulino sono riportati l’altitudine, le coordinate geografiche, il bacino fluviale e il Comune in cui ricade il corso d’acqua, le notizie storiche più rilevanti, talvolta accompagnate dai relativi documenti, o da brani tratti dalle pubblicazioni degli storici locali.
Le 20 cose da vedere e attrazioni nel fermano, secondo la piattaforma Komoot – Che si tratti di escursioni o uscite in bicicletta, nella Provincia di Fermo esistono molte cose da vedere e luoghi da visitare. Scopri le 20 gemme nascoste da tenere sott’occhio e pianifica ora la tua prossima avventura.
1 – Monte Sibilla
2 – Gola dell’Infernaccio
3 – Pizzo Berro
4 – Sant’Elpidio a Mare
5 – Piazza del Popolo
6 – Lungomare Porto Sant’Elpidio
7 – Boschetto del Cugnolo
8 – Single track lungo Tenna
9 – Gravel sul crinale
10 – Casalicchio
11 – Grotta degli Amanti
12 – Sul sentiero del Grande Anello dei Sibillini
13 – Eremo di San Leonardo al Volubrio
14 – Monte Priora
15 – Antiche Vie Imperiali di Santa Croce
16 – Monte Rocca
17 – Monte Vidon Combatte
18 – Dalle Pendici del Monte Zampa alla Vetta del Monte Sibilla
19 – Vista panoramica
20 – Balzo rosso
Le prime 3 posizioni sono dominate, secondo la classifica Komoot del fermano, dai Monti Sibillini e non poteva essere altrimenti. I Sibillini romantici che affasciano e ammaliano i turisti. Le escursioni sui Monti Sibillini sono molto gettonate nella primavera-estate, ma a quelle sopra andrebbe aggiunta sicuramente la visita al lago di Pilato.
Nella top 3 troviamo il Monte Sibilla rilievo montuoso (2.175 slm) del gruppo appenninico dei Monti Sibillini. Prende il nome dalla Sibilla Appenninica, mitica abitatrice dell’omonima grotta (situata nei pressi della sommità), che da secoli vela l’altura di un’aura di leggenda e mistero. Amministrativamente è situato nel comune di Montemonaco e per una parte in quello di Montefortino, rispettivamente appartenenti alle province di Ascoli Piceno e Fermo, tutto il territorio è situato nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Sul monte è presente anche il Rifugio Sibilla.
Ne abbiamo parlato in un articolo precedente della Gola dell’Infernaccio (clicca qui).
Come il Monte Sibilla anche Pizzo Berro è una montagna situata nella parte centrale del gruppo dei Monti Sibillini. Amministrativamente è situata al confine tra i comuni di Montefortino (FM), Ussita (MC) e Castelsantangelo sul Nera (MC), ed è controllata dal 1993 dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Esiste un percorso chiamato Giro delle Cime o Grande anello dei Sibillini che ripercorre le più belle vette dei monti. Il percorso si fa tipicamente d’estate, dura circa 9 ore ed è quindi necessario partire all’alba.
Sibillini romantici – In un entroterra sempre più spopolato nasce un progetto finanziato con i fondi del PNRR per la valorizzazione dei comuni di Amandola, Rotella e Montedinove. Il progetto che abbraccia i comuni della provincia di Fermo e Ascoli Piceno, è visionabile nel sito ufficiale sibillini-romantici.it.
In questo finanziamento, di ben 2.560.000 € (secondo quanto riportato dagli organi di stampa), sono previsti corsi di formazione per giovani e una progettazione partecipata con operatori turistici e imprese agroalimentari per lo sviluppo turistico.
La proposta di rigenerazione sociale, culturale e turistica punta sulla valorizzazione di uno dei pochi brand noti delle Marche, i Sibillini, mira alla rivitalizzazione del patrimonio culturale immateriale con l’intento di generare un ecosistema attrattivo per residenti, imprese e turisti.
Negli anni abbiamo visto molti corsi di formazione nati come pretesto per fare soldi più che formazione. La formazione e consulenza sono infatti due rami di business molto redditizi perché vengono spesso finanziati dai bandi pubblici ed il rischio è proprio che durino per un periodo limitato al termine del quale il progetto invece di diventare solido viene chiuso.
Quando i soldi vengono dai bandi pubblici succede spesso che la durata del progetto è breve, giusto il tempo di prendere i soldi e far vedere l’operatività. Poi dopo si chiude tutto in cerca di un nuovo bando affidandosi ad agenzie apposite specializzate in redazione di bandi e captazione di finanziamenti.
Nel lungo periodo se andiamo a vedere quanti progetti finanziati dai bandi sono rimasti in piedi ci accorgiamo di quanto questa cosa è purtroppo vera. Quindi bisogna fare attenzione nel creare un circuito permanente nel tempo che si rifletta nel tessuto sociale e non momentaneo perché altrimenti non si crea ricchezza ma la si sfrutta per il tempo necessario. Ci auspichiamo non sia questo il caso.
Escursione in terra marchigiana organizzata con il gruppo di allenamento della Palestra Atraining di Monte Urano. Si è svolta partendo da Altino di Montemonaco fino alla Chiesa di Santa Maria in Pantano (crollata nel 2016 a causa del sisma, quella in copertina è l’immagine scattata prima dell’evento) attraversando il “Sentiero dei Mietitori“, sui nostri amati Sibillini romantici.
Il sentiero dei mietitori è parte di un vecchio tracciato percorso in passato dai mietitori transumanti verso l’Umbria e il Lazio per compiere il raccolto come braccianti agricoli stagionali.
Nel tempo lo spopolamento progressivo e l’abbandono dell’agricoltura di montagna e della pastorizia ha fatto quasi sparire un tessuto sociale che contribuiva allo sviluppo territoriale dei Monti Sibillini. Tuttavia, abbiamo travato un pastore che oramai da molti anni frequenta la zona.
La sua è stata una scelta forzata: era all’estero, in Canada, dove lavorava al Settimo Reggimento Alpini settore grandi costruzioni e prendeva 170$ a settimana che per l’epoca era veramente molto. Poi suo fratello si ammalò della malattia delle pecore (le febbri Marchesi, la brucellosi) e lui tornò per dare supporto al padre con le pecore dato che l’altro fratello minore era in servizio militare. Fu così che la sua vita cambiò a causa del destino beffardo in un’epoca dove la prole sosteneva in tutto e per tutto la famiglia.
ESCURSIONE A PIEDI: DA VALLEGRASCIA A S. MARIA IN PANTANO
Dislivello in salita: 350m
Tempo: ore 2 per l’andata e ore 1.30 per il ritorno.
Difficoltà: media solo però per la lunghezza del percorso.
Interesse: etnografico, paesaggistico, geomorfologico, floristico.
Equipaggiamento: escursionistico, con copricapo e buone calzature.
Periodo: da primavera inoltrata all’autunno.
Localizzazione: quest’itinerario segue un tratto dell’antico Sentiero dei Mietitori. Questo antico percorso risale prima la Valle dell’Aso sul versante orientale dei Monti Sibillini poi sale per la vallata di Vallegrascia sotto il Monte Banditello proseguendo per il Colle del Galluccio e Forca di Presta aggirando così il Vettore fino ad arrivare nella Piana di Castelluccio sul versante occidentale dei Sibillini.
Partenza: da Montemonaco prendere la strada per Montegallo e seguirne le indicazioni fino all’abitato di Rascio oltre il quale si prende subito a destra una strada asfaltata che porta a Vallegrascia dopo aver attraversato S. Lorenzo. All’inizio dell’abitato di Vallegrascia occorre imboccare una strada brecciata a sinistra che scende verso il torrente. Parcheggiare l’ auto presso lo slargo formato dall’ incrocio di due carrarecce.
Lasciata l’auto si inizia l’escursione imboccando la carrareccia a destra. Questo itinerario è un tratto dell’ antico Sentiero dei Mietitori percorso in passato da numerosi braccianti che dalle colline marchigiane nella stagione delle mietitura migravano verso le campagne del versante tirrenico. Quando nell’ estate ormai avanzata tornavano ai “Monti Azzurri “ li attendeva il grano di Castelluccio che matura più tardi vista l’ altitudine dei terreni attorno ad esso. Lungo questo sentiero si trovavano numerose chiese che servivano come ristoro materiale, morale e spirituale ai viaggiatori. Tra queste, oltre alla Chiesa di S. Giorgio all’ Isola e alla Chiesa di S. Lorenzo, c’è la Chiesa di S. Maria in Pantano posta proprio sotto le falde del Vettore.
Essa è una chiesa romanica che fece parte dei numerosi possedimenti farfensi dei monaci di S. Vittoria in Matenano. L’ ampia strada brecciata che stiamo seguendo ci porterà dopo 4 km di salita ad una vasta pianura erbosa in quota annunciata da un piccolo casale. Questa splendida piana (1100 m) incastonata tra una pineta a sinistra e le pendici boschive dei monti a destra è sempre falciata e quindi ideale per picnic e giochi all’ aria aperta. Seguendo la carrareccia che la attraversa si arriva fino alla Sorgente Santa e imboccando la strada brecciata a destra è possibile salire fino alla Chiesa di S. Maria in Pantano (1160m).
Piani di Ragnolo – Nel weekend i monti Sibillini hanno segnato un record di presenze; sono stati letteralmente presi d’assalto dalle famiglie, non solo marchigiane ma anche di fuori regione, che hanno sfruttato il sole e le recenti precipitazioni nevose per passare una giornata sulla montagna liberi da qualsiasi green pass, super green pass e restrizioni varie che ci attanagliano da un paio d’anni.
La montagna è il simbolo per antonomasia della libertà, della riduzione di distanza verso Dio, della tranquillità e dell’aria salubre. Molti hanno sciato, scivolato con il bob e fatto passeggiate con le ciaspole. “Correte in bici, divertitevi, inseguite un sogno perché magari a volte il sogno si realizza”, sono le parole dell’Aquila di Filottrano ovvero Michele Scarponi incise sulla pietra in sua memoria posizionata qualche mese fa al valico di “Santa Maria Maddalena”, un tratto che vide impegnato il campione nel 2009 quando andò a vincere la tappa con arrivo a Camerino della Tirreno-Adriatico.
La montagna chiama e richiama alla natura, al mondo reale con cui abbiamo quasi perso contatto. Ecco il racconto della giornata iniziata a Fonte Lardina e finita improvvisando fino al Pizzo Meta (1576 metri s.l.m) per poi tornare alla base correndo: