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Monte San Pietrangeli è un comune italiano della regione Marche, situato in provincia di Fermo. Ecco alcune informazioni sulla località:
Monte San Pietrangeli è una destinazione che offre la possibilità di immergersi nella storia e nelle tradizioni delle Marche, nonché di godere della bellezza delle colline circostanti. La sua atmosfera tranquilla la rende adatta a coloro che cercano una fuga rurale e autentica.
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Nato a Monte San Pietrangeli (in quel tempo sotto Ascoli Piceno) nel 1870 e morto † a Roma 1944 – Uomo politico italiano e sacerdote dal 1893, condivise alcune tesi del modernismo.
Proveniente da una famiglia di agricoltori, compì gli studi tra il seminario di Recanati (il ginnasio) e quello di Fermo (il liceo). Tra il 1885 e il 1887 seguì il biennio filosofico della facoltà teologica fermana, conseguendo la laurea. A 18 anni fu uno dei più giovani dottori d’Italia. Vinse una borsa di studio e si recò a Roma (Almo collegio Capranica), dove s’iscrisse alla Facoltà di teologia della Pontificia Università Gregoriana. Nel 1892 conseguì la laurea in teologia.
Nel febbraio 1893 venne ordinato sacerdote. Celebrò la prima messa a Loreto, poi tornò a Roma dove s’iscrisse al corso di lettere dell’Università La Sapienza. Qui assisté alle lezioni di filosofia di Antonio Labriola (1843-1904), pensatore marxista che introdusse Murri all’interpretazione materialistica della storia (materialismo storico). Nel 1894 fu tra i promotori della fondazione della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI).
Fondatore della rivista “Cultura sociale” (1898), ritenne che missione del cristiano fosse l’impegno per la liberazione della società dai privilegi che impediscono il progresso morale e civile. Aderì quindi all’ideale della democrazia cristiana, promosso dall’Unione cattolica nel 1894 e cercò di concretizzarlo in una forza politica autonoma dalla Santa Sede. Dopo lo scioglimento dell’Opera dei Congressi (1904) da parte di Pio X, che ne deprecava il “radicalismo”, fondò la Lega democratica cristiana (1905). Sospeso a divinis nel 1907 per aver teorizzato la separazione tra chiesa e stato, nel 1909 fu scomunicato quando fu eletto deputato nelle file dei radicali. Critico del giolittismo, ennesima edizione del trasformismo e della concezione centralistica del potere, in occasione della prima guerra mondiale assunse posizioni di interventismo democratico. Più tardi si avvicinò al fascismo, per poi riconciliarsi con la chiesa nel 1943.
Intorno al pastificio, tra le colline marchigiane, si coltivano i campi da cui nasce la Pasta Mancini. Le Marche sono vocate alla coltivazione del grano duro, per il tipo di terreno e il clima, ma anche grazie alla cultura agronomica dei contadini. Qui si pratica da sempre la rotazione delle colture e si favorisce la biodiversità.
In casa Mancini, dalla spiga alla tavola, la tracciabilità è garantita, così come l’assenza di residui chimici, certificata da costanti analisi di laboratorio. La lavorazione artigianale, poi, enfatizza le caratteristiche della materia prima. Pasta Mancini è stata ufficialmente selezionata dallo chef Gabriele Calvi come pasta ufficiale della squadra di calcio Atalanta per le sue qualità nutrizionali.
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