Grottazzolina è un comune italiano situato nella regione delle Marche, in provincia di Fermo. È un piccolo centro abitato nell’entroterra marchigiano, a breve distanza dalla costa adriatica. Come molte località della zona, Grottazzolina offre un ambiente tranquillo e rurale.
La storia e le tradizioni di Grottazzolina riflettono il contesto tipico delle cittadine delle Marche, con il loro patrimonio storico e culturale. Le attività agricole sono spesso una componente importante della vita in questi piccoli centri.
Se hai domande specifiche o stai cercando informazioni particolari su Grottazzolina, fammi sapere e sarò felice di aiutarti nel miglior modo possibile!
Rghiro Randonnée 2024 – La ‘rghiro si svolgerà Sabato 20 Luglio 2024 con partenza e arrivo a Grottazzolina (FM).
Cos’è la Rghiro Randonnée? – Rghiro Randonnée 2024
Cos’è la Rghiro Randonnée? La Rghiro è una delle Randonnée col brevetto di 200 km tra le più dure di Italia, che tocca le tre province di Fermo, Macerata e Ascoli Piceno con 4400 m di dislivello.
Le randonnée sono manifestazioni non agonistiche, con percorsi predefiniti, che si svolgono sotto l’esclusiva responsabilità dei partecipanti con l’obbiettivo di far conoscere attraverso l’uso della bicicletta la bellezza dei paesaggi.
Randonnée che sarà molto impegnativa anche per via delle temperature estreme che metteranno a dura prova i partecipanti. L’obiettivo quindi è sfruttare le ore più fresche del mattino per spingere terminando la Rghiro prima del caldo estremo.
Rghiro randonnée 200 km con 4400 m di dislivello è considerata una tra le più dure in Italia tanto da entrare nella categoria extreme. Grazie però all’organizzazione “rghiro” metteremo in grado tutti di provare l’impresa eroica dislocando ben sette ristori a circa 30 km l’uno dall’altro fornendo assistenza meccanica e sanitaria e questo fungerà da stimolo ed incitamento a proseguire anche e soprattutto se in condizioni meteo avverse. A Bolognola si potrà ammirare la stele dedicata al campione scomparso a causa di un incidente Michele Scarponi.
“Correte in bici, divertitevi e inseguite un sogno perché magari il sogno a volte si realizza”
Il percorso è stato studiato nei minimi dettagli aggiungendo 3 punti rghiro dove potrai tornare verso il traguardo con un tracciato più breve e meno faticoso.
— Il primo punto rghiro si troverà a Morichella nei pressi del primo ristoro tagliando verso Sarnano evitando così la temuta salita di Acquacanina per poi proseguire verso il traguardo compiendo circa 100 km e 1500 m di dislivello.
— Il secondo punto rghiro si troverà ad Amandola nei pressi del ristoro per proseguire verso il traguardo con il percorso della Nuova Più di Mezza, si arriva a concludere circa 140 km e 2400 m di dislivello.
— Il terzo ed ultimo punto rghiro si troverà all’altezza di San Giorgio all’Isola dove sarà presente anche un cancello temporale (ore 14:00) che determinerà il proseguimento o l’abbandono della randonnèe deviando verso il traguardo e concludendo comunque un gran lungo di circa 170 km e 3100 m di dislivello.
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Rghiro Randonnée 2024 – La Più di Mezza da 140 km
La rghiro Più di Mezza è una cicloturistica dove il percorso sarà in gran parte integrato nel percorso Randonnée con una deviazione posta circa all’ 85° km.
Per completare questo percorso di circa 140 km con circa 2400m di dislivello, troverai ben 5 ristori (posti a circa 30km l’uno dall’altro) dove potrai riforniti.
Nella Più di Mezza, come nella Randonnée, ci sarà un punto rghiro (punto rghiro 100), dove sarà possibile tornare all’arrivo con un percorso più corto e meno impegnativo di circa 100 km.
Cicloturismo nelle Marche
Rghiro Randonnée 2024 – La Corta da 100 km
La Ciclopedalata di 100 km è il percorso più corto della ‘rghiro ma non per questo è da sottovalutare perché sono comunque circa 100 km con un dislivello complessivo di oltre 1500 mt.
Stimato da moltissimi ciclisti che lo scelgono per percorrerlo con ogni tipo di bicicletta e senza grandi preparazioni ma col giusto spirito di partecipazione e di divertimento puro.
Il percorso è stato studiato nei minimi dettagli e al suo interno troverai ben 3 ristori a Morichella dopo circa 30 km ad Amandola ed a Monteleone di Fermo.
Rghiro Randonnée 2024 – PROGRAMMA
RITIRO PACCO GARA
Il ritiro pacco gara compreso di kit pettorale si potrà effettuare Venerdì 19 dalle ore 13:00 alle 19:30 e Sabato 20Luglio dalle ore 05:00 alle ore 07:30.
VERIFICA ISCRIZIONI
Le verifiche delle tessere e dei certificati medici sportivi, indispensabili per la partecipazione, si svolgeranno online a iscrizione avvenuta e/o venerdì 19 dalle ore 13:00 alle ore 19:30 e sabato 20 Luglio dalle ore 05:00 alle ore 07:30 durante il ritiro pacco gara.
Il mancato controllo della licenza o tessera sportiva ed il certificato medico idoneo ed in corso di validità indicati al momento dell’iscrizione comporterà l’estromissione automatica dalla manifestazione.
RITROVO
Il ritrovo è fissato per sabato 20 Luglio 2024 alle ore 5:00 a Grottazzolina (FM).
PARTENZA
La partenza sarà libera (alla francese) dalle ore 5:00 alle ore 9:00.
La partenza e la durata per i Randonneurs che vogliano conseguirei brevetto ACP della ARI sarà dettata dal regolamento ARI consultabile sul sito www.audaxitalia.it.
Grottazzolina 1944…arrivano i Polacchi – Siamo verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, le armate tedesche sono in ritirata verso nord, mentre gli Alleati avanzano dal sud del Paese. All’alba del 19 Giugno 1944 furono fatti saltare sia il Ponte dell’Ete Vivo che il Ponte del Tenna, il quale era strategicamente indispensabile in quanto collegamento ferroviario tra la costa e gli Appennini.
Il libro ebook “La vita dietro il filo” dell’autore Michele Paoletti, ha raccontato una parte della storia dell’ex Campo di Prigionia per truppe PG70 di Fermo che si collega con il PG59 di Servigliano e tutta la valle del Tenna con la ferrovia Porto San Giorgio-Amandola.
I ponti lungo il Tenna rappresentavano una minaccia da far saltare in aria per rallentare l’avanzata degli alleati. Quelli del giugno del 44′ furono giorni tormentati fatti anche di insicurezza e informazioni discordanti che provenivano da diverse fonti/fronti. I partigiani di lì a poco avrebbero finalmente festeggiato la liberazione del territorio dal nazifascismo.
Ponti minati e ritirata tedesca
Al mattino molta gente accorse al ponte dell’Ete Vivo semi distrutto e aiutò le truppe Alleate a creare con degli arbusti un passaggio per far attraversare i loro automezzi. Riuscirono ad oltrepassare il fiume una decina di mezzi cingolati scoperti, dotati di mitragliatrice con a bordo sei o sette militari armati i quali giunsero a Grottazzolina.
📽 In occorrenza dell’80° anniversario della liberazione di Grottazzolina verrà riproposto il minamento del Ponte del Tenna da parte dei guastatori tedeschi e il successivo arrivo delle truppe del 2° Corpo Polacco del generale Anders a Grottazzolina.
Tutti i figuranti sfileranno su mezzi militari della Seconda Guerra Mondiale con vestiti e abbigliamento originale o riprodotto dell’epoca.
Grottazzolina 1944: arrivano i polacchi – Programma
🍔 20.00 Apertura degli stand gastronomici
🎙 21.30 Esibizione del gruppo Ol Boogies
👗 Si invitano i partecipanti ad indossare un abbigliamento anni ’40
⛺ Sarà data la possibilità di pernottare con la propria tenda
❌ NON SONO AMMESSE UNIFORMI MILITARI AL DI FUORI DI QUELLE DELLO STAFF
Grottazzolina arrivano i polacchi
La storia
Il 18 luglio 1944 i soldati del II Corpo d’Armata polacco, al comando del generale W. Anders, entrano ad Ancona. La città viene liberata dopo una battaglia, condotta in due fasi, che mostra notevoli punti di interesse e di originalità. Sono inoltre presenti alcuni aspetti di ordine simbolico che rivestono una fondamentale importanza e che indicano le Marche come uno dei primi luoghi in cui le ricostituite Forze armate italiane, i partigiani, le istituzioni locali collaborano con gli alleati per compiere quella necessaria opera di ricostruzione morale che porterà alla rinascita dell’Italia.
I soldati polacchi hanno il compito di conquistare il porto di Ancona, il cui possesso è indispensabile per rifornire le truppe alleate impegnate nell’offensiva contro i tedeschi che segue allo sfondamento della Linea Gustav e all’entrata degli americani a Roma. Per raggiungere l’obiettivo, il gen. Anders imposta dapprima una strategia flessibile che prevede una manovra aggirante da condurre dalla zona di Macerata in direzione di Jesi. Tuttavia, nel caso che l’offensiva si dovesse esaurire, è prevista in subordine la conquista delle posizioni dominanti di Castelfidardo, Osimo, Filottrano, Cingoli, ritenute utili per continuare le operazioni con successo.
Ed è quanto accade nelle prime due settimane del luglio 1944. Il possesso di queste alture consente, nel periodo 17-19 luglio, l’effettiva conquista di Ancona. L’operazione viene condotta a termine con una manovra avvolgente che si sviluppa nell’entroterra di Ancona, partendo da Osimo e procedendo in direzione di Polverigi, Agugliano, Falconara e la foce del fiume Esino. Al tempo stesso viene impostata una manovra diversiva sulla fascia costiera a sud di Ancona, volta a mascherare l’attacco principale e a spingere i tedeschi verso nord. Lo scopo finale è quello di chiudere i tedeschi in una sacca, delimitata a sinistra dalle forze polacche e a destra dal mare.
Nella manovra avvolgente c’è un massiccio impiego di mezzi corazzati e di fanteria, mentre la manovra diversiva è affidata alla cavalleria. Nel suo complesso, l’operazione è molto ben impostata ed è preceduta da una valutazione di tutti i fattori favorevoli e contrari. In particolare, nella preparazione dell’attacco a Monte della Crescia, la cui conquista è di estrema difficoltà ma al tempo stesso indispensabile per proseguire la manovra avvolgente, entrano in gioco le peculiari doti del comandante: esperienza, razionalità, prudenza unita al coraggio e alla capacità di affrontare incerte situazioni di rischio calcolato.
E quando si manifestano quegli imprevisti che sempre accompagnano le battaglie, il gen. Anders può intervenire con decisioni adeguate. Anche se i tedeschi, con ridotte forze di fanteria e privi di carri armati ma dotati di notevoli contingenti di artiglieria, mostrano una tempestiva reattività, il successo arride alla fine al II Corpo polacco. La conquista del porto di Ancona produce alcune importanti conseguenze. Già dopo alcuni giorni le navi cariche di rifornimenti possono attraccare, mentre in tutta l’area di Ancona sorge una complessa rete di strutture logistiche, tra cui un gigantesco deposito carburanti nel territorio di Falconara.
Ma, soprattutto, è la stessa strategia alleata a subire un radicale cambiamento: ai primi di agosto 1944 l’attacco principale alla Linea Gotica – la barriera difensiva sistemata dai tedeschi tra sud di La Spezia e Pesaro – viene spostato sulla fascia costiera adriatica. I polacchi dovranno proseguire l’azione contro i tedeschi, spingendoli verso nord e logorandoli, mentre altre truppe britanniche e canadesi saranno inviate verso l’Adriatico per unirsi ai polacchi. L’azione comune alleata contro la Linea Gotica verrà avviata il 25 agosto 1944, alla presenza dello stesso Primo ministro britannico W. Churchill.
Nella battaglia di Ancona il II Corpo polacco mostra tutta l’efficienza raggiunta in anni di addestramento. Ma c’è nei soldati polacchi anche una grande forza morale. Essi avevano vissuto, nel settembre del 1939, il dramma della duplice invasione della Polonia da parte della Germania nazista e poi dell’Unione Sovietica. Molti di loro erano stati rinchiusi nei campi di lavoro forzato sovietici e avevano subito privazioni di ogni genere. Un solo ideale unisce questi uomini: combattere i tedeschi sia per liberare l’Italia sia per potere ritornare in una Polonia libera, indipendente e ricostituita nei suoi confini.
La battaglia di Ancona è dunque una battaglia anche per la Polonia, volta a far conoscere la questione polacca e la condizione del II Corpo di armata in esilio. Ma le aspettative dei polacchi saranno frustrate proprio dagli alleati britannici e americani che, privilegiando l’alleanza con i sovietici, permetteranno a Stalin di incorporare nell’Unione Sovietica quelle regioni orientali della Polonia che erano state occupate nel 1939 d’accordo con Hitler.
Si può tuttavia affermare con fondamento che il sacrificio dei soldati polacchi ad Ancona – come a Cassino nel maggio 1944 e a Bologna nell’aprile 1945 -e la dignità con cui hanno in seguito affrontato l’esilio costituiscono le premesse di quella lunga lotta che nel 1989 ha portato la Polonia a diventare un Paese libero. Nella battaglia di Ancona i polacchi non sono soli. Al loro fianco combattono gli italiani.
Il Corpo italiano di liberazione, comandato dal gen. U. Utili, nella prima fase della battaglia ha il compito di prendere Filottrano e quindi, nella fase decisiva, di proteggere il fianco sinistro dei polacchi e di conquistare Rustico e Santa Maria Nuova. Il CIL, pur disponendo di mezzi inadeguati, si comporta con valore e mostra che il nuovo esercito italiano sta superando il trauma dell’otto settembre. Proprio in seguito ai risultati conseguiti dal CIL, potranno nascere nei mesi successivi quei Gruppi di Combattimento che daranno delle ottime prove, a fianco degli alleati, nelle operazioni della primavera del 1945 che porteranno alla sconfitta dei tedeschi.
Gli italiani fanno inoltre parte delle stesse forze armate polacche. La 111a Compagnia Difesa Ponti è appunto formata da volontari italiani, inquadrati da ufficiali polacchi e impiegati come commando. Con i Lancieri dei Carpazi sono tra i primi, il 18 luglio 1944, ad entrare ad Ancona. Con i polacchi collabora poi la “Banda Patrioti della Maiella”, formata da partigiani abruzzesi e comandata da E. Troilo. I partigiani di Ancona danno un contributo rilevante alla vittoria finale combattendo duramente, evitando la distruzione di ponti e strade minate dai tedeschi, fornendo ai polacchi preziose informazioni sul dislocamento dei tedeschi e sulle strade da percorrere.
Una efficace collaborazione tra polacchi e italiani si instaura con rapidità. Dal 18 luglio, e d’accordo con i polacchi, sono gli stessi partigiani che, insieme alle residue forze dell’ordine, presidiano la città. Il coordinamento è affidato a Carlo Albertini, comandante del 3° Corpo dei Vigili del fuoco che, con i suoi uomini, aveva svolto un ruolo fondamentale nell’opera di soccorso delle popolazioni della provincia colpite dai bombardamenti angloamericani dell’ottobre-novembre 1943 e dei primi mesi del 1944. Sia pure sotto tutela alleata si ricostituisce la pubblica amministrazione: il prof. Franco Patrignani viene nominato sindaco mentre prefetto diventa l’avv. Oddo Marinelli.
Il 18 luglio 1944 non è dunque solo il giorno di un notevole successo strategico alleato, ma segna anche la data simbolica del faticoso avvio della democrazia dopo la dittatura fascista e i tragici anni della guerra. E va sottolineato il fatto che alla lotta per la riconquista della libertà partecipano gli italiani, sia coloro che appartengono alle truppe regolari e sia i partigiani, che mostrano ad Ancona – come accadrà nei mesi successivi nel nord – la comune volontà di combattere per il proprio Paese.
di Giuseppe Campana Ricercatore – Istituto Storia Marche, Ancona
La visita al borgo medievale di Magliano di Tenna iniziare dalla porta storica, Porta di Bora la cui torre è una delle sei che un tempo circondavano il borgo. Si tratta di un doppio androne angolato che si sviluppa con una serie di spazi interni con soffitti ad archi, il tutto in ottimo stato di conservazione. Un’antica classificazione definisce Magliano di Tenna come Castrum Ultra Tomiam, possedimento della città di Fermo.
Nell’immagine di copertina sono presenti foto scattate a Magliano di Tenna, Rapagnano e Grottazzolina. Attraversare tali borghi ti fa capire il problema dello spopolamento. Certe volte sei talmente solo che sembrano esserci più gatti che persone. Quanti centri storici che una volta si riempivano a festa la domenica oggi sempre di domenica li trovi vuoti. Le piazze che nascevano come centro di aggregazione le troviamo in attesa di essere riempite. E nel silenzio della storia che fu non possiamo fare a meno di ammirare nella singletudine del momento la storia arrivata fino a noi con le mure antiche, le sculture, le pitture e molto altro.Noi Marche Bike Life
Il borgo di Magliano di Tenna
La tradizione asserisce che, intorno all’anno 1000, un capitano di ventura, di nome Malleano o Majano, sia stato il fondatore del Castello. L’antica struttura aveva sei torri ma ora ne restano soltanto due, di cui una a pianta esagonale. L’impianto circolare delle mura trecentesche riproduce l’atmosfera dell’antico centro storico.
Come nella maggior parte dei borghi, le cose più interessanti da visitare sono le chiese: veri e propri musei di arte e cultura. Qui abbiamo le chiese di S. Gregorio Magno, la chiesa dellaMadonna delle Grazie e la chiesa di San Filippo. La Chiesa di San Filippo conserva il monumento funebre dell’architetto fermano Giovanni Battista Carducci, disegnato da Luigi Fontana.
Si accede ad una piccola piazzetta nel cuore del borgo circondata da belle case in cotto. Il paese è piccolo e raccolto. Proseguendo sul vicolo di sinistra si percorrono pochi metri ed ecco un’altra graziosa piazzetta. Abbiamo visitato il luogo nella Domenica delle Palme e le persone si sono agglomerate per la Santa Messa e benedizione degli ulivi.
Manteniamo ancora la sinistra per seguire le case che si sviluppano lungo le mura di Magliano, qualche piacevole scorcio ed infine si arriva sulla piazza principale. Un ampio spazio in perfetto stile medievale su cui si affaccia il piccolo Municipio, il palazzo dell’ex comune con la sua torre civica, la chiesa di San Gregorio Magno e una serie di abitazioni.
La chiesa è un semplice edificio in cotto con piccoli contrafforti laterali in stile neoclassico ricostruita nel sec. XVIII su un antico edificio farfense. La chiesa è stata colpita e ferita dal terremoto del 2016. Le guide riportano che all’interno sono presenti alcuni interessanti opere e affreschi, purtroppo durante la mia visita a Magliano la chiesa era chiusa, probabile l’apertura solo durante le funzioni religiose. Sul fianco della chiesa è stata ricavata un’altra porta d’accesso di recente fattura, spazio ricavato da un palazzo storico.
Uscendo dal borgo c’è un balcone panoramico dove la vista può divagare.
Magliano di Tenna tra i borghi autentici d’Italia
Il Comune di Magliano di Tenna entra a fare parte dei “Borghi Autentici D’Italia”. Il Consiglio Comunale ha, infatti, deliberato l’adesione all’associazione. La rete diffusa già in 16 Regioni e in continuo sviluppo riunisce piccoli e medi Comuni, enti territoriali ed organismi misti di sviluppo locale, attorno all’obiettivo di un modello di sviluppo locale sostenibile, rispettoso dei luoghi, della popolazione e attento alla valorizzazione delle identità locali.
Il 6° anello del fermano: per arrivare al borgo
Per arrivare a questo interessante borgo abbiamo percorso un pezzo della Ciclovia del Tenna che dalla Girola porta fino a Grottazzolina per poi andare a Magliano di Tenna e proseguire fino a Rapagnano tornando al punto di partenza, Campiglione di Fermo. Cliccando su dettagli potrai visionare la mappa per poterla ripercorrere durante le tue uscite in bici. Per il percorso è necessaria la mtb, ciclocross o gravel.
La ciclovia del Tenna è molto interessante per lo sviluppo cicloturistico ma mancano quasi completamente le insegne che permettano di seguire il tracciato. Motivo per cui vi condividiamo la nostra registrazione per renderla disponibile a quanti vogliano seguire il percorso. Purtroppo il problema della mancanza di indicazione lo abbiamo riscontrato in molti luoghi e sembrerebbe faccia parte della cultura italiana.
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Calendario degli altri eventi a Magliano di Tenna
ARRIVA LA BEFANA DAL CAMPANILE (6 gennaio o prima domenica dopo l’Epifania);
TOUR DELLA SIBILLA in E-Bike (marzo);
SANTA MESSA DI PASQUA
MAGLIANOESTATE manifestazioni culturali e di spettacolo (giugno/settembre);
BORGO BEER FEST con musica live e stand gastronomici (tre giorni fine giugno);
GIOCHI TRA CONTRADE presso il Centro Sportivo Bocciofila Maglianese (intero mese di luglio);
CENTRI ESTIVI “E-STATE CON NOI” ragazzi fino a 14 anni (mese di luglio);
CANTANDO SOTTO LE STELLE concerto Corale San Gregorio Magno, diretta da G. Scriboni; (fine luglio)
BORGHI APERTI con “Noi Marche Bike Life” visita guidata gratuita e buffet. Tesori e Sapori alla scoperta delle bellezze di Magliano (fine agosto);
PULIAMO MAGLIANO “Puliamo il Mondo” – Legambiente” (1° domenica di ottobre);
TAPPA ADRIATICO CROSS TOUR – Challenge Ciclocross Marche Abruzzo (2° domenica di ottobre);
ENDURANCE DEL CINGHIALE – Motocavalcata turistica di moto e quad (ultimo weekend di ottobre);
PALIO DEI COMUNI – Ippodromo di Montegiorgio e Cena consegna della Giubba (secondo weekend di novembre);
GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI – Festa dell’Albero, con Legambiente e le Scuole (21 novembre);
MOSTRE DI ARTI VISIVE, Fotografia, Pittura, Scultura presso il Torrione Medievale Comunale (dall’8 dicembre all’Epifania);
ACCENSIONE DELL’ALBERO DI NATALE IN PIAZZA DEL BORGO con le Scuole di Magliano (domenica precedente il Natale);
CONCERTO DI NATALE Corale San Gregorio Magno di Magliano di Tenna, presso la Chiesa Parrocchiale – P.zza Gramsci;
SANTA MESSA DI NATALE e concerto di musici, zampognari e vin brulè.
Tarlo asiatico nelle Marche – Il Tarlo asiatico del fusto (Anoplophora glabripennis Motschulsky) non è un insetto pericoloso per gli esseri umani (non punge, non è irritante né velenoso), ma può causare danni molto gravi agli alberi. Infatti, questo coleottero può provocare il disseccamento di un albero sano in pochi anni. Nell’agosto del 2023 a Monte Uranosono iniziati gli abbattimenti controllati. A Civitanova Marche sono circa 18.000 gli alberi infestati, una vera e propria carneficina del patrimonio arboreo.
Tarlo asiatico
Tarlo asiatico
L’Anoplophora glabripennis, noto anche come tarlo asiatico delle corna, è un coleottero della famiglia Cerambycidae originario dell’Asia. Questo insetto è diventato noto in alcune regioni del mondo come una seria minaccia per gli alberi, in particolare per le specie di latifoglie.
Gli adulti di Anoplophora glabripennis sono di grandi dimensioni e hanno un aspetto distintivo. Hanno un corpo nero con macchie bianche e antenne lunghe. Tuttavia, è nella fase larvale che causano danni significativi. Le larve si nutrono scavando gallerie nel legno degli alberi ospiti, indebolendo le piante e spesso portando alla loro morte.
Questo insetto è stato introdotto accidentalmente in alcune aree al di fuori del suo habitat nativo attraverso il commercio di legname e imballaggi di legno. Le autorità in molte regioni cercano di monitorare e controllare la diffusione di Anoplophora glabripennis per proteggere le risorse forestali locali. Le misure di controllo possono includere l’abbattimento degli alberi infestati, l’uso di insetticidi o l’implementazione di regolamentazioni sul commercio di legno per prevenire ulteriori introduzioni.
Quali alberi sono attaccati?
Secondo le attuali conoscenze il tarlo asiatico del fusto attacca alberi di qualsiasi età, anche perfettamente sani, con tronco e rami di dimensione superiori a 1 cm di diametro. Le specie principalmente attaccate sono: l’acero, la betulla, l’ippocastano, il pioppo, l’olmo, il salice ma potenzialmente molte altre specie di latifoglie possono essere infestate.
Il bando del #PSRMarche 14-22 sostiene gli Enti Pubblici e gli Enti Pubblici Economici nella realizzazione di interventi per la riduzione dei danni sul potenziale agricolo
⏱ Scadenza domande 28.03.2024 👉 Consulta il bando in bio “Bandi Aperti”
Mappa dell’area infestata
Ecco la mappa dei focolai scoppiati nella Regione Marche:
I danni della globalizzazione: l’invasione biologica
La globalizzazione ha portato a un aumento degli scambi internazionali di merci, compreso il trasporto di legno e prodotti legnosi, che può favorire la diffusione di insetti infestanti in tutto il mondo. Gli insetti infestanti sono organismi che possono causare danni significativi agli alberi, alle colture e agli ecosistemi in generale. Questo fenomeno è spesso chiamato “invasione biologica” o “biointroduzione“.
Ecco come la globalizzazione può contribuire alla diffusione di insetti infestanti:
Trasporto di merci: Gli insetti infestanti possono viaggiare all’interno di legname, imballaggi di legno, prodotti agricoli e altri beni trasportati su lunghe distanze. Se tali merci vengono scambiate su scala internazionale, gli insetti possono essere introdotti in nuove regioni.
Movimenti delle persone: Con il crescente numero di viaggi internazionali, gli insetti infestanti possono accidentalmente viaggiare con le persone o sui loro effetti personali. Questo può facilitare la loro diffusione geografica.
Cambiamenti climatici: I cambiamenti climatici associati alla globalizzazione possono influenzare la distribuzione geografica degli insetti. Temperature più calde in alcune regioni possono rendere nuove aree più adatte per la sopravvivenza e la proliferazione di insetti precedentemente limitati ad ambienti specifici.
La diffusione di insetti infestanti può avere conseguenze ecologiche ed economiche significative. Questi insetti possono danneggiare le risorse forestali, coltivazioni agricole e ecosistemi naturali. Gli sforzi internazionali sono in corso per sviluppare politiche e protocolli di gestione che riducano il rischio di introduzione e diffusione di insetti infestanti attraverso il commercio globale. Ciò include misure come regolamentazioni sulle importazioni, il trattamento del legno, e la cooperazione internazionale per la sorveglianza e il controllo degli insetti invasivi.
Cari amici ed amiche del Gravel eccovi un video sull’esplorazione fatta con lu Micciu. È stato un percorso di analisi di un tracciato abbastanza lungo che vorremmo fare in futuro. Siamo partiti dalla gelateria Kokonuts di Campiglione di Fermo fino ad arrivare a Grottazzolina passando per la strada che costeggia il fiume Tenna.
Urbex nelle Marche sul vecchio ponte della ferrovia
Quindi siamo arrivati al ponte vecchio di Grottazzolina dove passava la vecchia ferrovia che collegava Porto San Giorgio con Amandola. Il percorso boschivo è fantastico ma nasconde qualche insidia da bagnato. Il fiume Tenna si sta “mangiando” le sponde, di conseguenza alcuni tratti possono essere interrotti o pericolosi. Il tempo incerto ci ha fatto tornare indietro senza raggiungere poter raggiungere Belmonte e Servigliano.
Girovagando Grotta
Al parco del Ponte della Vecchia Ferrovia abbiamo girato un bel vlog:
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La band fermana dei Folkappanka Bifolk Band durante l’esibizione presso Buratti Catering di Grottazzolina. Un cena e dopocena scoppiettante a ritmo di musica. Era il 2004 quando i Folkappanka muovevano i primi passi nel mondo musicale e mettendo insieme le prime note. Oggi dopo quasi 20 anni di attività sono ancora qua richiestissimi per eventi e cerimonie come matrimoni.
Il repertorio Folkappanka Bifolk Band
Il vasto repertorio proposto da Folkappanka comprende canzoni di un tempo delle varie regioni italiane, come quelle popolari, dialettali, saltarelli e stornelli, fino ai successi musicali attuali. Tra gli autori dei brani eseguiti, cantautori come Mannarino, Capossela, De André, Cristicchi e molti altri (come Cellu Paparò).
Tra saltarello e musica folk
La musica folk è un genere musicale che ha radici profonde nelle tradizioni popolari di diverse culture in tutto il mondo. Si tratta di un genere che spesso si sviluppa e si trasmette oralmente attraverso le generazioni, riflettendo le esperienze di vita, le storie, le tradizioni e i valori di una comunità. La musica folk può variare notevolmente da una regione all’altra, incorporando strumenti tipici, stili di canto e ritmi specifici a una cultura o a una zona geografica.
Il termine “saltarello” si riferisce a una danza tradizionale marchigiana che ha radici antiche e che è stata eseguita in varie forme nel corso dei secoli. Il saltarello è spesso associato alla musica folk italiana e può essere considerato una forma di danza popolare. Questa danza è caratterizzata da passi saltellanti e vivaci, spesso eseguiti in coppia.
Nella musica folk italiana, il saltarello è spesso accompagnato da strumenti come la fisarmonica, la chitarra, il mandolino e il tamburello, che contribuiscono a creare un suono allegro e festoso. Le melodie tradizionali del saltarello possono variare da regione a regione, ma la struttura di base della danza coinvolge movimenti vivaci e saltellanti.
Il saltarello è solo un esempio di danza legata alla tradizione folk, e molti altri stili e forme di danza popolare sono presenti in diverse culture del mondo. La musica folk e le danze tradizionali giocano un ruolo importante nel preservare e trasmettere la ricca eredità culturale di una comunità, fungendo da veicolo per esprimere l’identità, la storia e la vitalità di un popolo.