Dalla cronaca
L’analisi
Tornando al presente analizziamo gli attori in gioco nella vita biblica moderna:
- I braccianti sfruttati: ricordano Gesù crocefisso che si immolò per salvare il mondo; i braccianti si immolano per salvare l’economia locale in onore della competitività nel mondo globalizzato
- I caporali: ricordano il sinedrio e i soldati che infilzarono la lancia al costato di Gesù deridendolo e schernendolo
- La società inerme: ricorda Pilato e la folla che urla; quella pesante decisione di lavarsi le mani dinanzi ad una scelta; andare contro il popolo o fare la cosa giusta? Meglio far scegliere alla folla pensò Pilato. L’atto di lavarsi le mani è un gesto molto forte di ipocrisia. Vogliamo tutti avere la coscienza pulita nonostante le mani astrattamente sporche di sangue. Ovviamente la folla psicologica (ben descritta dall’antropologo Gustave Le Bon) prese la scelta sbagliata annebbiata dal pensiero comune
- La plutocrazia capitalista: ricorda il cinismo di Erode, la supremazia a tutti i costi
- I mezzi di comunicazione: ricordano la distorsione della realtà tramandata dalle maldicenze e dai ritocchi continui in stile telefono senza filo; la realtà arriva talmente distorta da essere spesso completamente contrapposta alla verità. I mezzi di comunicazione incitano all’odio e a sentimenti negativi perché vendono molto di più rispetto alla positività. I mass media fomentano la confusione e spalleggiano il capitalismo. La cronaca nera ha successo perché la gente prova un brivido di emozione nera, mentre la positività e il successo scaturiscono inconsapevole invidia in quanto esaltano le capacità altrui. Quando le disparità sociali aumentano aumenta anche l’invidia, un altro becero frutto del capitalismo malato.
In conclusione quando andiamo al supermercato a comprare i pomodori sottocosto a 39 centesimi noi della società inerme ci stiamo sporcando di un crimine contribuendo ad alimentare il sistema malato del capitalismo. Nel momento in cui prendiamo in mano il prodotto stiamo frustando un bracciante africano e al contempo pagando un caporale. Siamo noi ad alimentare inconsapevolmente (perché preferite Sky Calcio e Cristiano Ronaldo alla cruda realtà) e continuamente il sistema: questo è l’inganno del capitalismo (cripticamente molto ben denunciato nel film Matrix).




Un ultimo appunto sulla distorsione dell’informazione: quando dicono “un lavoro che gli italiani non vogliono più fare” dicono fesserie in quanto gli italiani semplicemente non riescono a farlo per quanto massacrante. Un italiano (etnia italiana) a quei ritmi non resisterebbe 3 giorni. Di qui la balla del SIAMO TUTTI UGUALI. Non siamo per niente tutti uguali, siamo tutti diversi, con un’identità culturale e caratteristiche fisiche diverse. Questo livellamento del siamo tutti uguali genera esso stesso razzismo. Non viene insegnato l’apprezzamento bilaterale per culture diverse ma viene spiattellata la frase del siamo tutti uguali quando la realtà dimostra il contrario. Insomma va rivisto il concetto di razza, etnia, popolo distrutto dalla globalizzazione che ci vuole tutti uguali, tutti viaggianti nel mondo, tutti nomadi pronti per farci togliere l’identità della nostra patria, la nostra casa, i nostri campi, il frutto dei sacrifici tramandati dalle nostre generazioni. Vogliono costringerci ad abbandonare la nostra cultura, il nostro paese, i nostri ideali, i nostri affetti.
Copyright©2018 https://www.seremailragno.com by Michele Paoletti michelepaol@gmail.com. All rights reserved.
La proprietà intellettuale dell’articolo non può essere copiata, riprodotta, pubblicata o redistribuita perché appartenente all’autore stesso.
È vietata la modifica e la riproduzione dell’articolo in qualsiasi modo o forma se non autorizzata espressamente dall’autore.
Devi accedere per postare un commento.