Un giorno di non troppe settimane fa dei cittadini di San Marco alle Paludi notano delle persone che stanno effettuando dei rilievi nei campi: rilievi geologici. Insospettiti chiedono in Comune se sanno qualcosa in merito e ottengono una risposta negativa.
Ma poi facendo accesso agli atti scoprono che il 21/03/2023 era stata presentata la pratica per costruire una Centrale a Biometano su una superficie di 2 ettari! Una pratica presentata con Procedura Abilitativa Semplificata (PAS).
PAS – PROCEDURA ABILITATIVA SEMPLIFICATA
La PAS (Procedura Abilitativa Semplificata) è un titolo abilitativo che consente la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (impianto fotovoltaico, impianto solare termico, impianto di cogenerazione a biogas, impianto di produzione di biometano, impianto a biomasse, impianto eolico, impianto idroelettrico e geotermoelettrico, impianto geotermico).
l proprietario o chi ha la disponibilità dell’immobile almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori presenta la comunicazione PAS accompagnata da una Relazione Asseverata firmata del progettista abilitato e dagli opportuni elaborati progettuali.
Nel caso in cui alla dichiarazione non siano allegati gli atti di assenso dovuti in materia di paesaggio, ambiente, beni culturali, sicurezza, l’Amministrazione Comunale provvede a:
- rilasciare i pareri interni di competenza entro i 30 giorni
- acquisire d’ufficio i pareri, già richiesti, di competenza di altri Enti sospendendo i termini del silenzio assenso
- convocare entro 20 giorni la Conferenza dei Servizi sospendendo i termini del silenzio assenso
SILENZIO ASSENSO
Non è stata fatta una conferenza dei servizi e per via del silenzio assenso tutto è filato liscio (per la proprietà). Salvo poi che quasi un anno dopo i cittadini hanno scoperto quello che stava succedendo. Il sindaco non ne sapeva nulla così come non sapevano nulla i sindaci confinanti. QUESTA È UNA COSA DELL’ALTRO MONDO. UN CORTOCIRCUITO DEGLI UFFICI E POI POLITICO. Insomma se i cittadini non se ne fossero accorti si sarebbero ritrovati l’inizio dei lavori di un centralone ben più grande di un campo da calcio?! E quindi un privato con i fondi dell’Europa può annientare un territorio in silenzio.
L’impianto prevede 3 biodigestori di 20 metri di diametro e 8 metri di altezza (2 interrati e 6 fuori) più una vasca del diametro di 26 metri per la raccolta di letame di polli (pollina) e mais. In aggiunta un capanno di 1400 metri quadri. Ogni biodigestore ha una capacità di 2500 metri cubi che per 3 sono 7500 m cubi di prodotto in digestione che significherebbe circa più di 10 camion al giorno di trasporto.
IL RUOLO DELL’EUROPA
L’Europa finanzia in ottica di economia circolare ma qui non ci sono aziende con allevamenti lì vicino bensì case a 200 metri, 300 metri, 500 metri. Case e persone che sarebbero soggette a puzze finanziate dall’Europa. E poi l’impatto paesaggistico? Basta andare sulla collina della Torre Matteucci per guardare che paesaggio agricolo di valore ha questo territorio.
Altro problema sono le falde acquifere essendoci la piana alluvionale del Tenna con acqua che si trova a pochi metri di profondità e rischio di un inquinamento devastante. Insomma non si deve fare e lo fermeremo ad ogni costo.
Oggi 18 febbraio la proprietà incontrerà la parte politica del Comune di Fermo mentre martedì se ne discuterà in Regione Marche.
Le Marche è anche casa mia: guai a chi ce le tocca
Un video di diversi anni fa della Pa.St. Entertainment che però è sempre attuale.
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